Dall’Africa all’Europa, un incontro per riflettere sui fenomeni migratori minorili

  • di Redazione Il Solidale
  • 21 mar 2017
  • SOCIALE

Dall’Africa all’Europa, un incontro per riflettere sui fenomeni migratori minorili

Si è tenuto presso il Cpa “I colori del mondo” di Caltagirone l’incontro formativo ed informativo su “La fenomenologia della migrazione minorile, dall’Africa all’Europa”. A relazionare sulla tematica è stata Lisa Bjelogrlic, legale e referente di Save the Children Sicilia, in sinergia con gli operatori dei Cas, dei Cpa e degli Sprar attivi nel distretto del Calatino coordinati dalla cooperativa “San Francesco”. Dopo una breve introduzione volta ad offrire informazioni sull’organizzazione non governativa nata nel 1919, come rete di associazioni umanitarie nazionali facenti capo a International Save the Children Alliance, l’incontro si è poi concentrato sul fenomeno migratorio partendo dai dati statistici che dal 2011 giungono al 2017.

Tra le cause principali evidenziate dall'interazione degli operatori sulla fenomenologia della migrazione minorile: la primavera araba e i cambiamenti degli assetti politici interni agli stati africani, la caduta di Gheddafi in Libia, la celerità degli scambi di informazione, la trasformazione del sistema di salvataggio ai confini, oltre alle complesse dinamiche di realpolitik che non ci è dato conoscere ma possiamo solo ipotizzare.

“Abbiamo analizzato - spiega Santina Lazzara, assistente sociale e coordinatrice del Cpa di Grammichele - nazione per nazione le caratteristiche, nonché le motivazioni, predominanti che spingono alla migrazione dei minori: dall'Eritrea all'Egitto passando per la Siria, il Pakistan, l'Iraq, il Bangladesh e per gli stati dell'Africa sub sahariana quali Mali, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Ghana e Guinea. Comprendere gli assetti socio-politici da un lato ma, in specialmodo il sistema di valori, la tradizione e la forza culturale di un popolo, ci aiuta a capire il complesso progetto migratorio che parte dal paese di origine sino alla destinazione ultima in uno degli stati europei. È fondamentale, per chi opera nel settore dell’integrazione, comprendere in cosa le culture differenti possano allontanarsi e in cosa riconoscersi tra loro e relativamente al paese che li ospita. Non va mai sottovalutata l’importanza di empatizzare anche con i traumi subiti dai minori durante il lungo viaggio intrapreso per giungere in Italia ed evidenziati, attraverso una serie di comportamenti adottati, una volta arrivati in loco, difficilmente spiegabili in altro modo”. Infine, la modalità interattiva e partecipativa adottata dalla referente di Save the Children e dal mediatore culturale ha messo gli uditori nelle condizione di sperimentare, se pur pallidamente, le esperienze che vivono centinaia di ragazzi e bambini che approdano sulle nostre coste. L'incontro ha difatti avuto l’obiettivo di rappresentare il primo passo per affinare i propri strumenti di lavoro a partire dalla conoscenza, non perdendo mai di vista la mission che gli operatori perseguitano nel proprio quotidiano lavoro, ovvero mettere al centro sempre il "superiore interesse del minore".