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Snalv Confsal - Incontro vertenza lavoratori del Cara a rischio licenziamento

  • di admin
  • 12 ago 2018

Il Consorzio "Nuovo Cara Mineo", attuale gestore del Centro di accoglienza per richiedenti asilo più grande d'Europa, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di 302 lavoratori attualmente impiegati a tempo indeterminato presso la struttura in c.da cuccinella. Una procedura propedeutica che vede il passaggio dei lavoratori dell'attuale consorzio al nuovo ente gestore aggiudicatario dei servizi. Ma le organizzazioni sindacali lamentano che il nuovo capitolato d'appalto prevede una riduzione significativa dei servizi a beneficio degli ospiti del centro come la riduzione forza lavoro degli operatori ma anche i cosiddetti lotto 1 quali servizi alla persona, sostegno psicologico e mediazione culturale. Il sindacato, insieme ai lavoratori, propongono, al fine di determinare il passaggio dei lavoratori da un’azienda all’altra, di redigere delle graduatorie definendo i criteri dei lavoratori come anzianità di servizio e carichi familiari. Cosi la SNALV - Sindacato nazionale autonomo lavoratori - ha chiesto un incontro al centro per l'impiego e all'azienda "Nuovo Cara di Mineo", al fine di esperire l’esame congiunto previsto dalla normativa vigente. Venerdì 10 Agosto alle ore 17:30, presso la sala "Don Rosario Pepe" di Mineo, si è tenuta un’assemblea sindacale organizzata dal responsabile di zona Giuseppe Achille e presenziata dal segretario regionale Antonio Santonocito. "Successivamente all'avvio della procedura di licenziamento collettivo di 302 operatori a tempo indeterminato dichiara il responsabile territoriale Snalv confsal Giuseppe Achille - si penserà ad una riacquisizione dei lavoratori nell'azienda solo in parte, e noi qui interveniamo affinché possiamo limitare questo danno già in un luogo martoriato dalla crisi". "Il licenziamento collettivo - afferma il segretario regionale Snalv confsal Antonio Santocito - fa parte della prassi perché quando l'azienda cambia l'appalto il lavoratori devono essere licenziati per poter passare nell'altro appalto. Rischi concreti non ce ne sono perché sia il nuovo codice degli appalti fatto dal governo Renzi, che prevede che negli appalti pubblici deve essere inserita obbligatoriamente la clausola sociale, su 302 lavoratori, tutti passeranno dall'altra parte perchè è diritto di tutti. Il problema che si porrà in maniera drammatica fra qualche mese - spiega Santocito - è, poiché il nuovo capitolato d'appalto prevede una riduzione dei servizi perché gli ospiti non dovrebbero essere fino a un massimo di 4000 ma fino 2800, si modificherà con l'orario ridotto. Conclude Santocito - Ci auguriamo che in questa partita anche le Amministrazioni comunali facciano la loro parte, nel tentativo di trovare soluzioni alternative che oggi non sappiamo quali sono, però di concerto con l'amministrazione, con la prefettura e con le organizzazioni sindacali tutti, vediamo di dare una risposta ad un territorio che già di per sé non è all'apice come sviluppo a livello europeo, una situazione del genere sarebbe un dramma ancora più pesante che noi vogliamo e dobbiamo cercare in tutti i modi di evitare". Anche i consiglieri comunali di Mineo Giusy Infantino e Mariella Simili della lista civica CambiAmo Mineo, hanno affermato che: "Faremo istanza al Sindaco di Mineo affinchè chieda la convocazione di tutte le parti, imprese e sindacati, in prefettura per ottenere che tra i criteri utili alla formazione delle graduatorie per il passaggio alla nuova impresa esecutrice venga riconosciuta una priorita' anche per la residenza dei lavoratori nel comune di Mineo. Non possiamo accettare neanche l'idea che a Mineo resti il Cara senza i lavoratori di Mineo".