Referendum Trivelle 17 aprile: le ragioni per votare NO
- di Redazione Il Solidale
- 2 apr 2016
Occorre premettere fin da subito che, a proposito del Referendum Trivelle del 17 aprile, cercheremo di spiegare alcune ragioni per votare No, per votare Si e anche le ragioni per astenersi al voto.
PREMESSA: spieghiamo l'abrogazione sottoposta al referendum
Il referendum No-Triv propone “l’abrogazione della norma che concede di protrarre le concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia dalla costa italiana fino alla vita utile del giacimento. Se il referendum approverà l’abrogazione, le concessioni giungeranno alla scadenza prevista”.
Con la vittoria del SI, viene limitata la durata delle concessioni alla loro scadenza naturale, vengono evitate proroghe e le società petrolifere sono obbligate a smantellare le piattaforme.
Il referendum del 17 aprile non va, quindi, a modificare la possibilità di compiere nuove trivellazioni oltre le 12 miglia, e nemmeno la possibilità di cercare e sfruttare nuovi giacimenti sulla terraferma.
Oggi iniziamo con un'analisi del NO al Referendum Trivelle
MENO INQUINAMENTO - Il comitato “Ottimisti e razionali”, che difende le ragioni del NO, sostiene che continuare l’estrazione di gas e petrolio in Italia limiti l’inquinamento: l’Italia, estraendo sul suo territorio circa il 10% degli idrocarburi che utilizza, ha evitato negli anni il transito sulle coste italiane di centinaia di petroliere.
NESSUN INCIDENTE IN TANTI ANNI - Giovanni Esentato, giornalista e segretario di AISI (Associazione Imprese Subacquee Italiane), spiega che in 60 anni di attività estrattiva le strutture italiane non hanno mai causato alcun incidente inquinante.
INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE - Il segretario nazionale dei chimici della Cgil Emilio Miceli sostiene che votando NO, si tutelano investimenti nel settore petrolifero e si mantengono migliaia di posti di lavoro.
ALTRE NAZIONI LO FAREBBERO AL NOSTRO POSTO - Anche se dovesse vincere il SI, le estrazioni nel mare Adriatico continuerebbero a essere fatte da Grecia, Croazia e Montenegro: tramite la tecnica della perforazione obliqua, arriverebbero a estrarre il gas anche dai pozzi italiani.
Nessuna decisione al Referendum è scontata, giusta o sbagliata: la coscienza di ciascuno sarà giudice al momento della votazione. E il volere del popolo italiano dovrà essere rispettato.