San Cono. SAI "Vizzini Ordinari". Il giovane senegalese Issa ci racconta il suo desiderio di diventare un saldatore in Italia
- di Redazione Il Solidale
- 13 giu 2024
- Migrantes 2.0
Al SAI ordinari di Vizzini, struttura di San Cono, coordinato da Michele Leone, il giovane senegalese Issa ci racconta il suo desiderio di diventare un saldatore in Italia. (Maria Chiara Masini)
“Quando sono scappato dal Senegal in cerca di una vita migliore ero ancora un bambino. Durante questo lungo percorso sono stato costretto a rimanere il Libia per 7 lunghi anni. Qui ho iniziato, fin da subito, a lavorare come saldatore; mi alzavo la mattina molto presto e rimanevo in officina fino a tarda sera. Il caldo era asfissiante, ma la mia voglia di imparare a saldare superava le difficoltà che incontravo. Piano piano ho imparato a fare tante cose, ho imparato ad usare i macchinari e a creare da solo oggetti di sana pianta.
Quando, finalmente, ho avuto la possibilità di poter raggiungere l’Italia, ho sperato di fin da subito di poter realizzare questo mio sogno lavorativo: diventare un saldatore professionale.
Qualche giorno fa l’insegnate di alfabetizzazione del centro che mi ospita ha accompagnato noi beneficiari a visitare un’azienda che si occupa della lavorazione dei metalli e sono rimasto affascinato dai tanti macchinari moderni e dai diversi metodi di lavorazione.
Spero con tutto il cuore di iniziare a fare questo lavoro in Italia il prima possibile.”
"Quand je me suis échappé du Sénégal à la recherche d’une vie meilleure, j’étais encore enfant. Pendant ce long voyage, j’ai été obligé de rester la Libye pendant 7 longues années. C’est là que j’ai immédiatement commencé à travailler comme soudeur; je me levais très tôt le matin et je restais dans l’atelier jusqu’à tard le soir. La chaleur était étouffante, mais mon envie d’apprendre à souder dépassait les difficultés que je rencontrais. Peu à peu, j’ai appris à faire beaucoup de choses, j’ai appris à utiliser des machines et à créer moi-même des objets de toutes pièces. Quand, enfin, j’ai eu la chance de pouvoir rejoindre l’Italie, j’ai espéré pouvoir réaliser immédiatement mon rêve professionnel : devenir soudeur professionnel. Il y a quelques jours, le professeur d’alphabétisation du centre qui m’accueille a accompagné les bénéficiaires à visiter une entreprise qui s’occupe du travail des métaux et j’ai été fasciné par les nombreuses machines modernes et les différentes méthodes de traitement. J’espère de tout cœur commencer à faire ce travail en Italie le plus tôt possible."