Raddusa. “A Madinnuzza do Ponti Ficarra” restaurata e restituita ai fedeli

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 lug 2024
  • CRONACA

Raddusa. “A Madinnuzza do Ponti Ficarra” restaurata e restituita ai fedeli

Raddusa. L’ultracentenaria Edicola Votiva, dedicata alla Madonna, ubicata a poche centinaia di metri dell’ingresso a sud est della città di Raddusa, meglio conosciuta come “A Madinnuzza do Ponti Ficarra”, è tornata a risplendere di luce propria. E questo è avvenuto grazie all’intervento di restauro effettuato dal cittadino  Gaspare Parasole in collaborazione con la moglie Giovanna Averna. Dalle notizie, più o meno credibili, tramandate dalle varie generazioni, risulta che l’Edicola sia stata edificata, intorno all’anno 1815, per volere del Marchese Francesco Maria Paternò Raddusa, XIII° Barone di Raddusa e II° Marchese di Manchi e Bilici, e della propria moglie Anna Bonanno. I Marchesi appunto, molto religiosi e devoti alla Madonna, vollero che una delle Edicole Votive, al tempo molto in voga, fosse costruita nel loro appezzamento di contrada Manchi e così fu. Nel susseguirsi degli anni sono stati effettuati parecchi interventi di restauro che hanno consentito la conservazione della “Cappelletta”. Ricordiamo: quello effettuato nel febbraio dell’anno 1958 ad opera del sig. Salvatore Parasole ed ora l’ultimo effettuato, nel mese di maggio appena trascorso, dal sig. Gaspare Parasole, figlio di Salvatore, che ha preso a cuore l’adozione della storica “Cappelletta” la quale, negli anni cinquanta del secolo scorso, era stata presa in cura dal suo papà Salvatore. La storia dice che le edicole votive sono l’espressione di una religiosità antica e popolare che si manifesta con i tanti omaggi floreali che i devoti offrono alla Madonna oppure al Santo, rappresentati nella edicola, allo scopo di ottenere protezione per loro e per la loro famiglia. E’ il segno tangibile di un’antica arte povera; è la testimonianza di una religiosità popolare realizzata, per svariati motivi, quasi sempre su iniziativa privata. La gran parte delle antiche edicole votive sono state realizzate lungo le strade di campagna o nelle periferie dei paesi e, molto spesso, in prossimità delle curve o dei crocevia Per questo talvolta alcune Edicole Votive rischiano di passare inosservata agli occhi del viandante distratto. Nel tempo la cultura popolare ha attribuito a queste “Cappellette” una funzione protettiva nei riguardi della famiglia del proprietario del feudo che l’ha fatta costruire nella sua proprietà. Questo, sicuramente, sarà stato il motivo che, a quel tempo, ha spinto il Marchese Francesco Maria Paternò Raddusa e la moglie Anna Bonanno a realizzare la “Cappelletta” nella sua proprietà ed a dedicarla alla “Madinnuzza”.  Il 28 giugno scorso il Parroco della Parrocchia Immacolata Concezione di Raddusa, Don Mauro Ciurca, si è recato sul posto ed ha effettuato, alla presenza di un numeroso gruppo di fedeli, il rituale della benedizione per l’avvenuto restauro della “Cappelletta”. Nel suo discorso il Parroco ha sottolineato l’importanza della “Cappelletta” e la valenza religiosa della nicchia che protegge e custodisce il simulacro della “Madinnuzza”. Nelle foto del fotoamatore Santo Pellegrino vediamo: l’Edicola Votiva in argomento e la benedizione officiata dal Parroco Don Mauro Ciurca. (Francesco Grassia)