"In Italia è difficile abortire": Ue bacchetta Lorenzin
- di Redazione Il Solidale
- 11 apr 2016
Il Consiglio d'Europa fa una bella ramanzina al ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo aver accolto un ricorso della Cgil, che denuncia le difficoltà delle donne ad accedere alla pratica dell'aborto nelle strutture pubbliche.
Il giudizio del Consiglio d'Europa. "Le donne in Italia - si legge nel pronunciamento del Consiglio d'Europa - continuano a incontrare notevoli difficoltà nell'accesso ai servizi d'interruzione di gravidanza, nonostante quanto previsto dalla legge 194 sull'aborto. L'Italia viola quindi il loro diritto alla salute".
Medici discriminati solo perchè favorevoli all'aborto. L'Italia, inoltre, sembrerebbe discriminare medici e personale medico che non hanno optato per l'obiezione di coscienza in materia di aborto.
Il Consiglio d'Europa sostiene "che questi sanitari sono vittime di diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti".
Secondo il comitato dei diritti sociali del Consiglio d'Europa "la Cgil ha fornito un ampio numero di prove che dimostrano come il personale medico non obiettore affronti svantaggi diretti e indiretti, in termini di carico di lavoro, distribuzione degli incarichi, opportunità di carriera". Lo stesso comitato ha osservato che il governo "non ha fornito virtualmente nessuna prova che contraddica quanto sostenuto dal sindacato e non ha dimostrato che la discriminazione non sia diffusa".
Poche strutture pubbliche dove si può abortire. Secondo Strasburgo, tra l'altro è evidente la diminuzione sul territorio nazionale del numero di strutture dove si può abortire e la mancata sostituzione del personale medico che garantisce il servizio.