Funghi. Cinque casi di intossicazione negli ultimi due giorni. La raccomandazione: “Fate controllare sempre i funghi raccolti. Rivolgetevi agli Sportelli micologici dell’Asp di Catania”

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 set 2024
  • CRONACA

Funghi. Cinque casi di intossicazione negli ultimi due giorni. La raccomandazione: “Fate controllare sempre i funghi raccolti. Rivolgetevi agli Sportelli micologici dell’Asp di Catania”

(Salvo Cona) Catania. Attenzione alta, sul territorio, per la raccolta e il consumo di funghi freschi spontanei. Negli ultimi due giorni, nella zona etnea, sono stati accertati cinque casi di intossicazione da funghi, tutti riconducibili al consumo, da parte di raccoglitori occasionali, di funghi non sottoposti al controllo gratuito presso gli Sportelli micologici aziendali, con conseguente necessità di intervento presso i Pronto Soccorso, in due casi, per il consumo della Falsa Mazza di Tamburo (chlorophyllum molybdites), e in tre casi, per il consumo di funghi a “pori rossi”, impropriamente scambiati dai raccoglitori occasionali per porcini.

Due casi di intossicazione da Falsa Mazza di Tamburo.
La raccomandazione che si ribadisce, a tutti i raccoglitori di funghi a uso privato, è di sottoporre sempre a controllo gratuito, presso gli Sportelli micologici aziendali, l’intero quantitativo di funghi raccolti, anche in considerazione del fatto che la Falsa Mazza di Tamburo è facilmente confondibile con i ricercati Cappiddini (come volgarmente viene indicata la Mazza di Tamburo, macrolepiota procera), che è invece una specie commestibile e largamente raccolta e consumata.
La Falsa Mazza di Tamburo è una specie fungina presente in America, Africa e nelle regioni temperate e sub-tropicali di tutto il mondo, che da qualche anno risulta molto presente anche nel territorio etneo e che anche l’anno precedente è stata responsabile di numerosi casi di intossicazione, trattati presso i Pronto Soccorso Ospedalieri.

Tre casi di intossicazione da funghi a “pori rossi” scambiati per porcini.
Negli altri tre casi di intossicazione registrati, i raccoglitori hanno scambiato per porcini alcune specie di funghi a “pori rossi”, i cosiddetti muss’i voi, russeddi, funci niuri. Sotto tali dizioni volgari i venditori occasionali della zona dell’Etna erano soliti vendere funghi appartenenti alle specie di Boletus luridus (suillellus luridus), Boletus erythropus (neoboletus praestigiator), Boletus rhodoxanthus (rubroboletus rhodoxanthus) e Boletus luteocupreus (imperator luteocupreus).
Da sottolineare che se alcune specie, pur risultando commestibili dopo trattamento di prolungata e completa cottura, non possono essere commercializzate (Boletus luridus, Boletus erythropus), altre (Boletus rhodoxanthus, Boletus luteocupreus) sono da considerarsi tossiche, provocando Sindrome gastrointestinale.
Si rinnova, pertanto, l’avviso ai consumatori di far controllare tutti i funghi raccolti presso gli Sportelli micologici aziendali all’uopo attivati (vedi tabella allegata) e/o di acquistarli esclusivamente da venditori che espongano sui contenitori dei funghi il “tagliando Asp” di avvenuta certificazione, riportante la denominazione delle specie fungine, data e orario di validità.

Il 24 settembre gli esami annuali di abilitazione alla vendita funghi freschi spontanei.
A tal proposito si comunica a tutti i venditori di funghi eduli spontanei che in data 24 settembre c.a. alle ore 9.00, presso l’aula del Dipartimento di Prevenzione sita a Cerza di San Gregorio in Via Tevere n. 39 (piano meno 1), si terrà l’esame annuale per l’abilitazione alla vendita di funghi freschi spontanei.
Tutti gli interessati sono tenuti a far pervenire al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) la relativa istanza (scaricabile dal sito aspct.it o cliccando qui) entro e non oltre il 20 settembre, tramite la mail sian@aspct.it (per info: 095.2540167 / 168 / 114 / 190).

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(solo per attività di coordinamento ed informazione)
Via Tevere, 39 - Cerza S. Gregorio - 095.2540114/190
e-mail: sian@aspct.it - antonio.maugeri@aspct.it

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