Catania. Green Deal, Mons. Renna: "Assunzione collettiva di responsabilità per futuro sostenibile"

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 ott 2024
  • CRONACA

Catania. Green Deal, Mons. Renna: "Assunzione collettiva di responsabilità per futuro sostenibile"
Catania. Si è concluso oggi, sabato 12 ottobre, il Congresso Internazionale di Studi Europei dedicato al Green Deal, tenutosi presso il Catania International Airport Hotel. L’evento, organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), dalla Federazione Nazionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura (Feder.Agri) e dalla Fondazione Europea di Studi Sociali e del Lavoro (EZA), ha visto la partecipazione di numerosi esperti, rappresentanti istituzionali e stakeholder europei, uniti nell'obiettivo di promuovere una visione condivisa e inclusiva della transizione ecologica.
Durante l’ultima giornata del seminario, è stato elaborato un documento finale che sollecita una cooperazione coesa tra le parti interessate — politica, imprese e lavoratori — per affrontare le sfide derivanti dalla revisione del Green Deal UE. Il testo, che sarà presentato agli organi comunitari e alle associazioni di categoria, sottolinea come il Green Deal stia diventando sempre più un tema centrale e condiviso non solo tra le istituzioni europee, ma anche tra gli attori economici e sociali.
L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto sul futuro delle politiche ambientali europee, delineando la necessità di allontanarsi da approcci ideologici e di promuovere una transizione che metta al centro il lavoro e il benessere dei cittadini. “Dobbiamo fermare le politiche ideologiche ed esasperate sulla transizione verde e tornare a considerare prioritari il lavoro e il benessere degli europei”, ha affermato Marco Falcone, europarlamentare, vice capo della delegazione italiana nel Gruppo Ppe al Parlamento Europeo, intervenuto al congresso”.
Una transizione verde che non lasci nessuno indietro"
Il seminario ha affrontato in modo approfondito l'impatto del Green Deal sul mondo del lavoro, con particolare attenzione alle realtà agricole e industriali. Piergiorgio Sciacqua, co-presidente di EZA, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di una strategia integrata tra i vari Stati membri per affrontare le sfide ambientali in modo più equo e sostenibile.
Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, ha poi ricordato le parole di Papa Francesco contenute nell'esortazione Laudate Deum, invitando a un'assunzione di responsabilità collettiva per garantire un futuro sostenibile: “Non possiamo ignorare l’urgenza del cambiamento, e ogni piccola azione deve essere orientata al bene comune”.
Nella tre giorni del seminario, sono intervenuti tra gli altri, Salvatore Barbagallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, che ha parlato della gestione delle risorse idriche e della desertificazione del territorio, mentre David Agius, Vicepresidente del Parlamento di Malta, ha insistito sull'importanza di strategie comuni tra Stati membri per fronteggiare le crisi climatiche in un’ottica di multilateralismo. Danilo Pirola, Direttore CAA-UNICAA (Italia), ha esplorato il ruolo dei Centri di Assistenza Agricola nella transizione verde, e Fabio Vitale, Direttore AGEA (Italia), ha illustrato le opportunità offerte dai fondi europei per il settore agricolo.
La centralità del lavoro e del benessere sociale
Un punto chiave del dibattito è stato l'impatto del Green Deal sulle comunità rurali e sui lavoratori del settore industriale. Giovanni La Via, professore presso l'Università di Catania e già parlamentare europeo, ha evidenziato l’importanza di mantenere vive le comunità locali attraverso progetti di inclusione e sviluppo, mentre Santiago Rodriguez Perez, professore presso l’Università di Oviedo, ha presentato un contributo sul tema della sostenibilità sociale e delle implicazioni per i lavoratori del settore industriale.
Un'Europa che sostiene la transizione, ma con equilibrio
L'obiettivo comune emerso dal seminario è chiaro: promuovere un Green Deal che non sacrifichi il lavoro e la stabilità sociale in nome di un'ideologia astratta, ma che sappia conciliare sostenibilità ambientale e benessere economico. Difendere l'ambiente è certamente un imperativo perché da questo dipende la vivibilità del pianeta. Ma accanto a ciò va tutelata l'occupazione, i posti di lavoro, la stabilità dei nostri sistemi di produzione. Solo un approccio equilibrato e pragmatico potrà garantire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini europei.

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