Raddusa. Crisi idrica: cresce la preoccupazione nella popolazione che ansiosa attende l'acqua

  • di Redazione Il Solidale
  • 17 ott 2024
  • CRONACA

Raddusa. Crisi idrica: cresce la preoccupazione nella popolazione che ansiosa attende l'acqua

Raddusa. Da troppo tempo (sono ormai più di tre mesi) la popolazione della città del grano vive momenti di grande difficoltà per il reperimento dell’acqua potabile. La distribuzione del prezioso liquido avviene una volta ogni dieci giorni e per un’ora alla volta. Il perdurare di tale situazione mette a disagio il quieto vivere della città. Il Comune di Raddusa, guidato dal Commissario ad Acta nominato dalla Regione in sostituzione del Sindaco della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale, è ora chiamato a risolvere prima possibile il grave problema. La situazione si è aggravata quando la “Sicilacque” ha deciso di sospendere la fornitura del prezioso liquido adducendo la scusa di un presunto danneggiamento alla condotta. E intanto crescono i disagi e aumentano i malumori dei cittadini costretti a provare la sete per la mancanza dell’acqua potabile in tutte le zone della città. I rubinetti sono a secco ormai da troppo tempo e niente lascia prevedere una imminente soluzione del problema. Erano anni che a Raddusa non mancava l’acqua nelle case delle famiglie per così lungo tempo. Stavolta però si tratta di una crisi davvero incredibilmente prolungata che costringe la popolazione  a ricorrere ai fornitori esterni che, nell’occasione, realizzano affari economicamente remunerativi. L’unica speranza è che il Comune, le cui casse sono a secco come lo sono i rubinetti dell’acqua, avrà la possibilità di rigenerare le falde acquifere dei due pozzi delle contrade San Bartolo e Rossomanno, seccatisi anch’esse a causa della siccità, e ripristinare la normale fornitura del prezioso liquido. Questo è quello che si augurano la gran parte dei cittadini raddusani che hanno raggiunto il limite massimo della sopportabilità ricordando che un tempo, ormai molto lontano, i rubinetti della città erano quasi sempre zampillanti di acqua potabile e che ormai da troppo tempo sono desolatamente a secco. (Francesco Grassia)