SAI di Santa Domenica Vittoria, avviato oggi il progetto “Integrazione e Genitorialità consapevole a tavola”
- di Redazione Il Solidale
- 22 ott 2024
- SOCIALE
Santa Domenica Vittoria. Oggi, martedì 22 ottobre, il SAI di Santa Domenica Vittoria, coordinato dalla dottoressa Alice Attinà, con l’aiuto dell’assistente sociale Carmela Farina, ha avviato il progetto “Integrazione e genitorialita’ consapevole a tavola”, in collaborazione con lo studio medico psicologico nutrizionale AMA. Presso la struttura è stata ospite la dott.ssa Martina Andronaco, biologa nutrizionista, che ha dialogato con gli ospiti del Progetto. L'argomento del giorno e stato lo svezzamento è il processo graduale con cui un bambino passa dall’alimentazione esclusivamente lattea (sia materna che artificiale) a quella solida. Questo percorso si svolge in diverse fasi e va accompagnato con attenzione, rispettando le necessità nutrizionali e lo sviluppo del bambino. Durante la giornata ha illustrato le principali fasi dello svezzamento e gli alimenti allergizzanti da introdurre con cautela.
L’integrazione e la genitorialità sono due concetti profondamente interconnessi, specialmente quando si parla di famiglie migranti o multiculturali. Essere genitori in un contesto di integrazione significa affrontare sfide uniche e complesse che richiedono adattamento, comprensione interculturale, supporto sociale e un profondo cambiamento nello stile di vita, dovuto a differenze culturali, linguistiche, d’identità e appartenenza.
Il concetto di “genitorialità consapevole a tavola” si riferisce all’approccio educativo che i genitori adottano durante i pasti, tenendo conto non solo degli aspetti nutrizionali ma anche dell’importanza delle relazioni familiari, delle abitudini alimentari e della consapevolezza emotiva e comportamentale dei figli, nelle varie fasi d’età.
L’integrazione ed un approccio di genitorialità consapevole a tavola può contribuire a creare abitudini alimentari sane, rafforzare il legame familiare e favorire lo sviluppo di una relazione equilibrata e positiva con il cibo. Perché l’educazione è una cosa seria, anche a tavola. (Eva Casella)