4 novembre, anche il SAI di Santa Domenica Vittoria ha commemorato il Milite Ignoto

  • di Redazione Il Solidale
  • 4 nov 2024
  • CRONACA

4 novembre, anche il SAI di Santa Domenica Vittoria ha commemorato il Milite Ignoto

Santa Domenica Vittoria. Oggi, 4 Novembre 2024, il SAI di Santa Domenica Vittoria, coordinato dalla dottoressa Alice Attinà, in collaborazione con l’assistente sociale, la dottoressa Carmela Farina, accompagnati dalla docente, la dottoressa Eva Casella, ha partecipato alla commemorazione del Milite Ignoto. Come ogni anno, insieme al Sindaco e all’amministrazione comunale, alle forze dell’ordine e a tutti i bambini del plesso di Santa Domenica Vittoria, si sono svolte le solenni celebrazioni in onore del Milite Ignoto, per ricordare tutti i soldati caduti duranti le guerre. Lo sviluppo di una vera e propria politica della memoria nasce dopo la prima guerra mondiale. Furono creati cimiteri e memoriali di guerra, con le distese di croci tutte uguali, quasi un’espressione plastica della massifi­cazione prodotta dalla carneficina della guerra. Da allora in tutti i paesi e le città, in Italia e in Euro­pa, vi è una lapide o un monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale. Accanto a tutto questo si sono poi sviluppate le grandi celebrazioni nazionali, dando vita attorno al culto dei caduti a una sorte di ‘liturgia’ nazionale, con i suoi luoghi, riti, canti. In Italia è emblematico il caso dell’altare della patria che era sorto in realtà come monumento al re Vittorio Emanuele II, ma che in seguito negli anni Venti venne trasfor­mato nel monumento al milite ignoto, il quale rappresenta il soldato mas­sa, cioè il soldato senza nome, senza identità. E da questo monumento prende il nome la celebrazione del 4 novembre. E ricordare questa data è un buon modo per non dimenticare la storia.
Per gli ospiti è importante non solo imparare la lingua italiana, ma anche la cultura e la sua storia, e tra questi aspetti rientrano sicuramente le ricorrenze e le celebrazioni. Conoscere il luogo in cui si vive e essere consapevoli di quanto sa offrire dal punto di vista geografico, storico, artistico, umanistico eccetera, è il primo e probabilmente fondamentale strumento di cura, di salvaguardia e di promozione del luogo stesso e il primo passo importante per integrarsi e sentirsi parte della comunità. (Eva Casella)