Dieci milioni di euro di aiuti alle aziende apistiche, per la produzione di miele
- di Redazione Il Solidale
- 27 dic 2024
- LAVORO
Roma. Dieci milioni di euro di aiuti alle aziende apistiche, grazie a una richiesta presentata quest’estate dalle associazioni nazionali del settore. Le risorse arriveranno grazie all’accordo siglato dalla Conferenza Stato-Regioni il 28.11.2024, aprendo il percorso allo schema di D.M. Agricoltura 28.10.2024, n. 569219 che stanzierà i fondi. L'obiettivo principale del provvedimento è il ristoro economico delle aziende di allevamento delle api, per la produzione di miele e dei relativi sottoprodotti, come definiti della L. 24.12.2004, n. 313, recante la disciplina dell’apicoltura, limitatamente alle aziende con una dimensione minima, ovvero aventi, al 31.12.2023, un numero di alveari superiori a 104 unità. Il richiedente l’aiuto deve essere in possesso dei seguenti requisiti: essere un’azienda agricola a conduzione zootecnica o orientamento misto, in forma singola o associata; essere in regola con gli obblighi di identificazione degli alveari ed essere registrato in Banca dati apistica (BDN) come apicoltore professionista, che produce per la commercializzazione ed esercita l’apicoltura sia in forma stanziale, sia praticando il nomadismo anche ai fini dell’attività di impollinazione; essere in possesso di un fascicolo aziendale validato sul sistema informativo dell’organismo pagatore Agea (SIAN), alla data di presentazione della domanda di aiuto; avere una consistenza minima di alveari zootecnica, così come certificata nel fascicolo dalla Banca dati Nazionale zootecnica (BDN), pari ad almeno 105 alveari totali alla data del 31.12.2023; non essere in situazioni di fallimento, liquidazione, concordato preventivo, amministrazione straordinaria, liquidazione coatta amministrativa ovvero in una situazione che denoti lo stato di insolvenza o di cessazione di attività; essere impresa unica, ossia appartenente all’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni individuate all’art. 2, par. 2 Regolamento UE/1408/2013; essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali ove dovuti e avere un Documento unico di regolarità contributiva (Durc) regolare, ove pertinente.