Raddusa. Strada Statale 288. Alcuni cittadini manifestano il timore che "la conclusione dei lavori sarà molto più lontana del previsto"

  • di Redazione Il Solidale
  • 28 gen 2025
  • CRONACA

Raddusa. Strada Statale 288. Alcuni cittadini manifestano il timore che "la conclusione dei lavori sarà molto più lontana del previsto"
Raddusa. Nel corso di una sua visita, effettuata nel settembre del 2020, al  Comune di Raddusa, l'onorevole Marco Falcone, a quel tempo Assessore Regionale alle Infrastrutture, annunciò al sindaco di Raddusa prof. Giovanni Allegra, che il Dipartimento alle Infrastrutture dell’Assessorato Regionale aveva assegnato il finanziamento di sette milioni di euro per il risanamento del tratto della Strada Statale n. 288, relativamente alla parte che costeggia la Diga Don Luigi Sturzo di contrada “Ogliastro” e per il recupero della Galleria che  vi insiste la quale, da svariati anni, risultava interdetta al transito.
“Per questa strada – aveva detto l’Assessore Regionale alle Infrastrutture On.le Marco Falcone sindaco di Raddusa prof. Giovanni Allegra - è stata finanziata la somma di 7 milioni di euro. Il progetto, redatto dal Genio Civile di Catania, è in avanzata fase di elaborazione. Speriamo sia completato prima possibile in modo da procedere al più presto all’assegnazione della relativa gara di appalto poiché la strada in argomento e, soprattutto, l’unica galleria che in essa vi insiste, versano in un degrado davvero spaventoso”.
Si ricorda che il tratto di strada in argomento è stato costruito daòl Consorzio di Bonifica di Caltagirone, a cavallo degli anni sessanta e settanta del secolo scorso, come variante al tratto della strada statale  n. 288 attraversato dalla diga sopra indicata. In diverse occasioni, negli oltre cinquant’anni della sua realizzazione, la strada è stata interessata, innumerevole volte, a lavori di manutenzione ordinaria, e spesso anche straordinaria, per ripristinare le condizioni della carreggiata il cui stato, sempre pessimo, ha causato gravi disagi ai cittadini raddusani proprietari dei terreni adiacenti e ai cittadini di Aidone obbligati a percorrerla per recarsi a Castel di Iudica, a Ramacca ed a Catania. Da oltre trent’anni la strada è stata dichiarata “totalmente chiusa al transito” ed è stata abbandonata a se stessa prima dalla Provincia di Catania e poi dalla Città Metropolitana. Così ora l’importante arteria è ridotta ad una vera e propria “trazzera” percorribile solo da cavalli, muli e asini oltreché dai trattori degli agricoltori del circondario che non possono transitarla con le proprie autovetture. Due anni dopo l’emissione del Decreto di Finanziamento da parte dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture, nel 2022, il Dirigente Capo Servizio del Genio Civile di Catania, Ing. Gaetano Laudani, concluse il lungo iter burocratico e, con Determina n. 514 del 21 luglio, aggiudicò i lavori “relativi all’intervento di “sistemazione ed ammodernamento della SB Variante Ogliastro (ex Strada Statale n. 288 che, partendo dalla SS n.117 bivio Bellia, attraversa  Aidone e raggiunge il bivio di Jannarella da dove s’imbocca la SS 192 per Catania)  nel tratto che interessa i comuni di Raddusa e di Ramacca” per  l’importo di 1.780.000 euro” all’impresa Sa.Ma.s.r.l. che però, nonostante l’estrema urgenza, iniziò i lavori soltanto nel 2023 e quindi, non solo non li ha completati entro il 31 luglio del 2023, com’era stato previsto nel capitolato di appalto, ma crediamo non potrà completarli neanche entro il 31 dicembre del 2025.
Noi, nei giorni scorsi abbiamo effettuato un giro di perlustrazione sulla strada in argomento ed abbiamo notato che lo stato dell’arte è ancora fermo al palo di partenza e niente lasca precedere una possibile soluzione entro l’anno in corso.
I cittadini di Raddusa e di Aidone, per i quali la strada è di vitale importanza per i loro rapporti con i centri del catanese e con quelli del calatino, avevano accolto con grande soddisfazione la notizia dell’affidamento dei lavori affidati alla ditta Sa.Ma s.r.l. e speravano che la lunga telenovela stava per avviarsi ad una logica conclusione. Ma, nella nostra perlustrazione dei giorni scorsi, abbiamo constatato che la conclusione dei lavori sarà molto più lontana del previsto.
Nella foto di Santo Pellegrino vediamo il tratto della strada all’ingresso della galleria. (Francesco Grassia)