Raddusa, SAI “Vizzini Ordinari”. La Festa di San Valentino, vissuta dai beneficiari nei loro Paesi
- di Redazione Il Solidale
- 13 feb 2025
- SOCIALE
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Raddusa. Ousmane, Mohamed e Alauddin, beneficiari delle strutture di accoglienza di Raddusa del progetto SAI “Vizzini Ordinari” – coordinate dalla dottoressa Gaetana Pagana e gestite dalle cooperative sociali “Opera Prossima” e “San Francesco” - riflettono sulla Festa di San Valentino che, ogni anno, si celebra il 14 febbraio.
Le radici della “festa degli innamorati” risalgono alla tradizione romana dei Lupercali da “Lupercus” con cui veniva soprannominato Fauno, dio della campagna, dei pascoli e dell’agricoltura, che proteggeva le greggi dai lupi.
In suo onore, il 15 febbraio, si tenevano delle celebrazioni in cui ci si purificava per poter accogliere la primavera portatrice di abbondanti frutti: si sacrificavano animali e con il loro sangue si toccava la fronte dei più giovani che poi veniva ripulita con una stoffa immersa nel latte. Successivamente, i Lupercali vennero inseriti nella tradizione cristiana e si trasformarono nel giorno dedicato a San Valentino, il santo che sposava segretamente le coppie cristiane, sfidando le leggi romane. Per queste sue azioni l’uomo fu condannato a morte proprio il 14 Febbraio.
Le tradizioni e i modi di festeggiare variano da paese a paese. Alcuni ospiti hanno raccontato il modo in cui questo giorno si festeggia nel loro paese che non è molto diverso dal modo in cui si festeggia in Italia.
“Mi chiamo Ousmane, ho vent’anni e sono guineiano. Quando arriva San Valentino, in Guinea, gli innamorati si scambiano regali come: vestiti, gioielli e telefoni e la sera vanno a cena fuori”.
“Ciao a tutti, mi chiamo Mohamed, vengo dal Gambia, ho 18 anni e sono uno studente. Quando ero fidanzato, il giorno di San Valentino, io sono uscito con la mia fidanzata. Abbiamo comprato il gelato, abbiamo cenato fuori e poi siamo andati in giro per la città a scattare foto. Tutto questo è stato romantico e io ricordo ancora la serata”.
“Io sono Alauddin, sono bangladese e ho 41 anni. Anche in Bangladesh si festeggia San Valentino che è la festa dell’amore. Io provo amore per mia moglie e per tutta la mia famiglia.
Bisogna amare tutte le persone del mondo, perché siamo tutti umani e Allah ci protegge. Offro anche il mio rispetto e il mio amore al mio capo Gaetana”. (Cristina Pagana)