Niscemi. 46° Anniversario della morte del caporale dei bersaglieri Francesco Giugno
- di Redazione Il Solidale
- 24 feb 2025
- CRONACA

Niscemi. In occasione della ricorrenza del 46° anniversario della scomparsa, è stato commemorato con una celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco don Giuseppe Cafà nella chiesa “Sacro cuore di Gesù”, il caporale dei bersaglieri Francesco Giugno, Medaglia di bronzo al valor militare, a cui è intitolata la locale sezione dell’Associazione nazionale Bersaglieri, presidente il luogotenente Salvatore Sentina.
Presenti alla commemorazione organizzata dall’Associazione bersaglieri della città, i nipoti del caporale Francesco Giugno, l’assessore Sara Ferrera ed il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, il vicequestore Giovanni Minardi, dirigente del Commissariato di polizia, il maresciallo dei carabinieri Gaetano Febbraio del Comando stazione, i bersaglieri soci dell’associazione, le associazioni carabinieri di Niscemi e Caltagirone, polizia di Stato di Gela, polizia penitenziaria (Anppe) ed i Rangers.
Don Giuseppe Cafà ha parlato del caporale Francesco Giugno e del figlio compianto don Giuseppe Giugno, come figure importanti a cui essere grati e di cui occorre conservare la memoria storica, poichè esempi di generosità e amore indescrivibile verso la comunità”.
Elvira Giugno, nipote del caporale Francesco Giugno (nonno) e don Giuseppe Giugno (zio), ha poi letto la preghiera del Bersagliere, mentre il luogotenente Salvatore Sentina ha letto la motivazione della concessione della Medaglia di bronzo al Valor militare al caporale Francesco Giugno, poiché “sul parapetto di una trincea conquistata in piedi ai confini con l’Austria, sfidando il fuoco di fucileria, segnalando e sventando le mosse del nemico, cooperava efficacemente a respingere l’azione dei lanciatori di bombe”.
Il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, ha parlato del caporale Francesco e del figlio don Giuseppe Giugno, come persone che portano alto il nome della comunità, così come il cittadino attivo Giuseppe Maida, esempio di impegno sulla scia del nonno e dello zio.
A conclusione la deposizione al Cimitero di un omaggio floreale nel sepolcreto dove riposa il caporale Francesco Giugno. (Alberto Drago)
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