Niscemi. Servizi sanitari ospedalieri ridotti al collasso, annunciati potenziamenti

  • di Redazione Il Solidale
  • 7 mar 2025
  • CRONACA

Niscemi. Servizi sanitari ospedalieri ridotti al collasso, annunciati potenziamenti
Niscemi. I servizi sanitari dell’Ospedale “Suor Cecilia Basarocco” - a causa della grave carenza di personale medico, della mancanza di un anestesista rianimatore, dell’impossibilità di potere ricoverare pazienti in regime di degenza ordinaria perché nell’Unità operativa di medicina i posti letto sono stati ridotti e la stessa è stata convertita in reparto di lungodegenza con soli 2 posti letto disponibili in day hospital - non riescono più a garantire i parametri minimi dell’assistenza ai pazienti che si presentano al pronto soccorso.
Tanti i pazienti che accompagnati al pronto soccorso, hanno toccato con mano le condizioni inaccettabili in cui versa la sanità ospedaliera.
Come il caso di un anziano di 80 anni, il quale invitato a recarsi urgentemente al pronto soccorso dal laboratorio analisi perché trovato con l’emoglobina sotto i normali parametri vitali, ha dovuto attendere nell’Obi dell’Ospedale di Niscemi 8 ore prima di essere sottoposto a trasfusione di sangue, rischiando per questo gravi complicazioni.  
Non sarebbe stato possibile infatti ricoverare e trasferire in ambulanza l’anziano in un ospedale vicino perché l’Unità operativa di medicina, essendo chiusa, il medico non ha potuto disporre il suo ricovero.
Il nipote dell’anziano infatti si è rifiutato di accompagnare lo zio con l’auto in un altro ospedale per un intervento trasfusionale più celere ed immediato per il timore che le condizioni di salute dell’ottuagenario durante il viaggio, potessero complicarsi, per cui ha preferito che fosse tenuto sotto osservazione all’Obi dell’ospedale di Niscemi, in attesa delle sacche di sangue da Gela che poi sono arrivate dopo 8 ore.
Una popolazione quella di Niscemi, costituita da circa 26 mila abitanti che vivono in un territorio dichiarato ad alto rischio ambientale, sismico e franoso, che per oltre 50 anni è stata soggetta all’inquinamento atmosferico causato dai fumi industriali del petrolchimico gelese, che si trova pure esposta alle onde elettromagnetiche emesse dalle 46 antenne Nrtf e Muos della Base della Marina militare statunitense di Ulmo e dove essendo pure alti gli indici di mortalità per tumore, non usufruisce di un ospedale efficiente.
Ma ad annunciare il potenziamento dell’ospedale di Niscemi è il dott. Alfonso Cirrone Cipolla, direttore del distretto ospedaliero dell’area Sud, il quale in una nota scrive:” è stato riattivato il modulo dell’Unità operativa del Reparto di lungodegenza con l’assegnazione del dottor Ezio Giugno come nuovo responsabile dell’Unità operativa semplice, che dispone di sei posti letto.
Parallelamente, il Pronto soccorso e la Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza (Mcau) è stato reso autonomo in linea con la rete ospedaliera regionale e con l’assegnazione di due nuovi medici, la dottoressa Lucrezia Nanfaro e la dottoressa Arianna Russo, che si aggiungono al team già in servizio, composto dalla dottoressa Giusi Virga e dalla dottoressa Enza Giugno.
Inoltre” si legge ancora nel documento, “sono stati attivati quattro posti letto di Osservazione breve intensiva (Obi), dotati di personale infermieristico ed operatori socio-sanitari.
Questo permetterà di garantire un monitoraggio approfondito dei pazienti che necessitano di esami diagnostici, consulenze specialistiche (ortopediche, neurologiche, cardiologiche) e una valutazione clinica entro 12-24 ore, al fine di stabilire il ricovero o la dimissione protetta con l’attivazione dei servizi territoriali Adi e Pua.
Per quanto riguarda la medicina interna, la dottoressa Giuseppina Cacciaguerra, come  unico dirigente medico in servizio, continuerà a gestire due posti letto di Dh, dedicati al rinnovo dei piani terapeutici, alle terapie ambulatoriali e trasfusionali, nonché al supporto consulenziale per il Pronto soccorso e la Mcau.
Si è anche in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali con circa 150 partecipanti per l’assunzione a tempo indeterminato di tre medici per la medicina interna e due per la lungodegenza.
Si sta anche lavorando per il reclutamento temporaneo di medici attraverso ditte esterne.
È già stata confermata la disponibilità di un medico per 12 ore settimanali e si attendono ulteriori adesioni per garantire la riapertura in tempi brevi del ricovero ordinario presso il presidio ospedaliero di Niscemi”. (Alberto Drago)