Raddusa. Venerdì 28 aprile, convegno “Affaire Strada Statale n. 288 Aidone- Raddusa-Catania”

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 mar 2025
  • LAVORO

Raddusa. Venerdì 28 aprile, convegno “Affaire Strada Statale n. 288 Aidone- Raddusa-Catania”

Raddusa. Nei giorni scorsi abbiamo effettuato un giro informativo sulla strada detta “Variante Ogliastro” (ex Strada Statale n. 288 che, partendo dalla SS n.117 bivio Bellia, attraversa  Aidone e raggiunge il bivio di Jannarella da dove s’imbocca la SS 192 per Catania) per vedere lo stato dell’arte dei lavori, (progettati per l’importo di 1.780.000,00 euro ed aggiudicati all’Impresa edile  Sa.Ma.s.r.l.) relativi all’intervento di sistemazione ed ammodernamento della suindicata strada nel tratto che interessa i comuni di Raddusa e di Ramacca”, ed abbiamo notato quanto di seguito affermiamo. E’ stata messa a nuovo e riattivata la galleria ma il resto della strada, sia nel tratto a est che parte dalla stessa galleria e giunge all’imbocco con la S.S. 288 in contrada “Albospino”  e sia nel tratto ovest che parte dalla galleria e giunge all’imbocco con la S.S. 288 in contrada “Giresi” è rimasto intransitabile per via delle numerose frane e voragini che vi insistono e che non sono state per nulla interessate ai lavori.
Si ricorda, a chi non lo sapesse, che la strada in argomento fu costruita, negli anni sessanta del secolo scorso, dal Consorzio di Bonifica di Caltagirone, come variante al tratto della strada statale n. 288 attraversato dalla diga Don Luigi Sturzo costruita dallo stesso Consorzio in contrada “Ogliastro”. In tante occasioni, nel corso degli oltre sessant’anni dalla sua realizzazione, la strada è stata interessata a lavori di manutenzione ordinaria, ed anche straordinaria, per ripristinare le condizioni della carreggiata il cui stato, sempre pessimo, ha causato gravi disagi ai cittadini raddusani proprietari dei terreni adiacenti ed ai cittadini di Aidone obbligati a percorrerla per recarsi a Castel di Iudica, a Ramacca ed a Catania. Oltre venti anni fa la strada fu dichiarata “totalmente chiusa al transito” e, da allora, è stata abbandonata a se stessa prima dalla Provincia di Catania e poi dalla odierna Città Metropolitana. Così oggi, come si vede chiaramente nella fotografia allegata, l’arteria è ridotta ad una vera e propria “trazzera” che può essere percorribile soltanto da cavalli, muli e asini oltreché dai trattori che gli agricoltori del circondario usano per recarsi nelle proprie aziende poiché è assolutamente impossibile transitarla con semplici autovetture. I cittadini di Raddusa e di Aidone, per i quali la suindicata strada risulta di vitale importanza per i loro rapporti con i centri del catanese e con quelli del calatino, avevano accolto con grande soddisfazione la notizia che i lavori erano stati affidati alla ditta Sa.Ma. s.r.l. e speravano che finalmente la lunga telenovela relativa a tale arteria stradale stava per avviarsi alla logica conclusione. Ma così non è stato. Nel giro informativo, effettuato ieri l’altro, abbiamo notato che i lavori relativi alla riparazione delle varie frane ed alla sistemazione della carreggiata sono ancora lontani dall’essere realizzati. A tale riguardo venerdì 28 aprile si terrà, presso la biblioteca comunale della città del grano un convegno dal titolo “Affaire Strada Statale n. 288 Aidone- Raddusa-Catania” in cui parlerà il prof. Nino Costanzo. Interverranno: geom. Andrea Giangrasso, presidente della Pro Loco Rraddusa; prof.ssa Maria Rosaria Restivo, presidente dell’Ecomuseo di Aidone; Don Filippo Vitanza, storico delle aree interne della Sicilia. A moderare i lavori sarà la giornalista Angela Rita Palermo. Le foto di Santo Pellegrino rappresentano la situazione attuale in cui versa la carreggiata della strada in argomento. (Francesco Grassia)