Libri e letture. “L'insostenibile leggerezza dell’essere” dell'età contemporanea

  • di Redazione Il Solidale
  • 8 apr 2025
  • OPINIONI

Libri e letture. “L'insostenibile leggerezza dell’essere” dell'età contemporanea

Santa Domenica Vittoria. Definito come un capolavoro illuminista, il libro “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera non è solo un best sellers ma anche e soprattutto uno dei libri più affascinanti e profondi della nostra contemporaneità. Ciò che colpisce dell’opera è che è una delle poche, negli ultimi 50 anni, che riesce a scandagliare l'animo umano e a raccontare tutte le paure, insicurezze e frustrazioni tipiche del nostro tempo. Già dal titolo, un ossimoro ovviamente, è possibile comprendere il tema dell’opera: “la transitorietà e l’irripetibilità delle nostre vite, che cosa dobbiamo scegliere? La pesantezza o la leggerezza?”
In breve, un libro assolutamente da leggere e rileggere fino a scoprire passo dopo passo il suo più profondo significato. L’autore affronta il concetto “Einmal ist Keinmal”, ovvero “ciò che si verifica una sola volta, è come se non fosse mai accaduto”. Tale concetto esprime un pensiero che può sembrare banale, ma in realtà è molto profondo, ossia il fatto non abbiamo alcuna possibilità di capire se le nostre scelte siano giuste o sbagliate, non potendole sperimentare prima di vivere. L’unica soluzione a tale incertezza è decidere senza pensare alle conseguenze di ciò che facciamo.  Ma col tempo prendere decisioni in maniera “leggera” diventa insostenibilmente pesante. La conseguenza è che le nostre scelte ci appaiono insignificanti e questo ci provoca angoscia e inquietudine e tutto ciò diventa un peso insostenibile.
Ma è davvero questo il risultato finale delle nostre scelte? La verità è che non è possibile scegliere. E l’ossimoro presentato nel titolo è la conferma del fatto che i due opposti sono in qualche modo inscindibili. Ed è solo attraverso l’introspezione e l’autoanalisi è possibile uscire fuori dal tunnel o perlomeno imparare a convivere con “l’ insostenibile  leggerezza dell’essere”.