Niscemi. Assemblea della Cgil sui referendum del 8 e 9 giugno 2025

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 apr 2025
  • LAVORO

Niscemi. Assemblea della Cgil sui referendum del 8 e 9 giugno 2025
Niscemi. E’ stata notevole l’affluenza all’assemblea pubblica indetta dalla Cgil e che si è svolta nella sala conferenze della Biblioteca comunale “Mario Gori”, con la finalità di sensibilizzare la cittadinanza sui temi referendari proposti dal sindacato e per i quali si voterà nei giorni 8 e 9 giugno di quest’anno.
Quesiti referendari riguardanti i temi del lavoro, dei diritti e della giustizia sociale e che per tale ragione hanno suscitato vivo interesse da parte dei tanti convenuti all’incontro.
Durante l’assemblea sono intervenuti Chiara Cultraro, responsabile della Cgil di Niscemi, la segretaria generale del sindacato Rosanna Moncada, il segretario del sindacato pensionati italiani (Spi) Paolo Ansaldi ed i componenti Pino Pardo e Alia Chaabani che si occupa della comunità tunisina, i quali hanno approfondito ed illustrato in modo chiaro i contenuti dei  quesiti referendari e le motivazioni di base.
Durante l’incontro è stato costituito il Comitato cittadino per i referendum proposti dalla Cgil, al quale hanno aderito il Partito Democratico, l’associazione Auser di della città e tanti cittadini, che hanno scelto di impegnarsi attivamente come volontari.
La Cgil puntualizza che i quesiti referendari proposti non hanno nulla a che vedere con le appartenenze politiche, poiché riguardano la vita concreta di ognuno nell’ambito del lavoro, della sicurezza, della dignità, della cittadinanza e della democrazia.
“Il voto referendario”, scrive infatti in una nota la Cgil di Niscemi,” è quello più diretto che consente di esercitare a tutti il diritto di partecipare attivamente alla vita politica del Paese, con la possibilità di cambiare il futuro e di attuare una rivoluzione pacifica e costruttiva”.
Sono 5 i referendum proposti dalla Cgil e che nello specifico riguardano lo “Stop ai licenziamenti illegittimi; maggiori tutele per le lavoratrici ed i lavoratori delle piccole imprese; la riduzione del lavoro precario; una maggiore sicurezza sul lavoro; più integrazione con la cittadinanza italiana”. (Alberto Drago)