L'editoriale del direttore Elio Pariota: "Italia, 30 anni di Internet"
- di Redazione Il Solidale
- 30 apr 2016
Il 30 aprile di trent’anni fa l’Italia scopriva che un messaggio lanciato da un computer poteva essere visualizzato nel giro di qualche secondo su un computer dall’altra parte dell’Oceano. Per la verità lo scoprirono soltanto i tecnici informatici del Cnr di Pisa che avevano seguito le evoluzioni dei loro colleghi americani, giacché di questo primo e importantissimo parto digitale quel 30 aprile 1986 nessuno se ne accorse.
L’Italia era ancora annichilita dalla tragedia nucleare di Chernobyl e troppo affascinata dal Festival di Sanremo o dalle eroiche prodezze cinematografiche di Tom Cruise nel mitico “Top Gun” per accorgersi che il messaggio lanciato da Pisa stava per spalancare le porte di un altro mondo. Nel quale – con una progressione impressionante – in pochi decenni sarebbero stati spazzati via i modi tradizionali di comunicare (telefonia fissa e posta tradizionale in primis) aprendo la strada all’era digitale.
Raccontare ad un 30enne di oggi che a metà degli anni Ottanta non avevamo cellulari né tablet né Internet, al massimo qualche walkman per ascoltare musica in mobilità, può far sorridere. Neppure esistevano i provider, il world wide web, il suffisso “it”. La vita scorreva più lenta, ma si andava avanti ugualmente.
Trent’anni dopo prendiamo atto che oltre il 50% degli italiani utilizza Internet una o più volte a settimana e che circa 27 milioni di essi si collegano a Facebook ogni mese. Si può fare ancora di più e meglio. Anzi, si deve.
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