Raddusa, successo per la mostra fotografica "Comfort Women"
- di Redazione Il Solidale
- 17 mag 2016
Raddusa – E’ calato il sipario sulla mostra fotografica itinerante dal titolo “Comfort Women”, progettata dal fotoamatore catanese Rosario Vicino, per non dimenticare le violenze subite dalle “Janfu” giapponesi, olandesi, coreane, indiane, filippine e cinesi reclutate dal governo nipponico per riempire i cosiddetti “Centri di Comfort” creati per soddisfare le esigenze dei soldati nel corso della seconda guerra mondiale.
La mostra, che è stata allestita presso il Centro polivalente “Papa Giovanni Paolo II”, è stata aperta al pubblico per quasi un mese e i numerosissimi visitatori sono stati guidati a turno, nella mattinata, dai ragazzi del Servizio Civile del Comune di Raddusa denominati “Affamati e Folli” e, nel pomeriggio, dai ragazzi dell’altro Servizio Civile “Chi bella iurnata ca spuntau” gestito dalla Coop. Dossetti presieduta da Mariella Troia.
Alla presentazione dell’evento, organizzato dal Comune di Raddusa, grazie all’impegno profuso dalla Consigliera Comunale dott.ssa Carmela Pagana, erano intervenuti il sindaco Cosimo Marotta e un’equipe di relatori formata da: Alessandro Messina, presidente dell’Associazione Fotografica Renarossa, di cui fa parte lo stesso fotoamatore Rosario Vicino, Agata Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta del “CTA Villa Verde”, con la partecipazione straordinaria della parlamentare della Repubblica Italiana on. Luisella Albanella.
A moderare i lavori era stato Salvatore Mario Grasso, esperto in comunicazione. “Questa mostra – ha ribadito più volte l’autore – è stata progettata e realizzata affinchè tutti potessero comprendere gli errori e gli orrori di quella guerra. Noi le “Jugun Janfu” che furono reclutate dal governo nipponico per riempire i “Comfort Women” non le abbiamo mai conosciute ma abbiamo il dovere di ricordare le violenze che quelle donne subirono. La mostra, che sarà allestita ed esposta anche in diversi altri Comuni, mira ad evitare, qualsiasi forma di violenza sulla donna”. Alla conclusione il taccuino dei visitatori è risultato pieno zeppo delle firme di personaggi importanti del mondo politico, culturale e sociale e questo ha reso orgoglioso l’autore Rosario Vicino, il Comune di Raddusa che ha organizzato l’evento e tutti coloro che hanno collaborato impegnandosi nel diffondere lo scopo della mostra. Nella foto: Rosario Vicino, autore della mostra.
Francesco Grassia