BASTA CON I BALLETTI!
- di Redazione Il Solidale
- 15 lug 2015
- CRONACA
Palermo. Nei giorni scorsi, nel pezzo sulla “Grande contraddizione”, siamo stati facili profeti nel prevedere che l’attuale maggioranza, che sostiene il governatore Crocetta, non avrebbe staccato subito la spina a questa legislatura. La nomina del nuovo assessore alla Sanità, carica che è stata affidata ad un politico “navigato”come il trapanese ex Margherita Baldo Gucciardi, non fa altro che puntellare, perlomeno fino al prossimo anno, l’attuale compagine di governo, trasformandolo dal “governo di Crocetta” al “governo con Crocetta”, come ha sottolineato abilmente in conferenza stampa il neo capogruppo democrat, Antonello Cracolici. Insomma il dato di fatto che emerge è uno solo: il governo regionale è stato nuovamente commissariato da Renzi e dal suo “Giglio magico”, che ha nel sottosegretario Faraone il suo luogotenente nell’isola. Prima la nomina del fiorentino Alessandro Baccei all’Economia, adesso quella del renziano Baldo Gucciardi, il quale, presente all’Ars dal 2006, si è sempre contraddistinto per le sue posizioni dialoganti con tutti. Inoltre, quello che sarebbe dovuto essere il governo dei “tecnici”, si sta trasformando invece in un governo dai contorni marcatamente politici, come dimostra anche la recente nomina ad assessore alla Funzione pubblica dell’ex segretario regionale Udc, Giovanni Pistorio. A questo punto è facile prevedere che anche gli altri “cespugli”(Sd e Pdr) della maggioranza rivendicheranno, fin dai prossimi giorni, un posto al “Sole”, per preparare i loro micro partiti ad una campagna elettorale che potrebbe arrivare presto. Siamo infatti convinti che nel 2016 si ritornerà al voto. I segnali sono tanti, ma uno svetta su tutti: il Pd di stretto rito renziano non si farà logorare dalla mancata “rivoluzione” crocettiana. Ci auguriamo, pertanto, per il bene di questa martoriata terra, che il tempo che resterà allo show down possa essere usato da Crocetta per trovare una soluzione definitiva a vicende che, ancora oggi, galleggiano purtroppo nel limbo dell’indeterminatezza: Province, acqua pubblica, formazione e infrastrutture. Se a queste “spinose” vicende non si dovesse trovare risposte, a quel punto sarebbe giusto percorrere l’unica strada utile per la nostra terra: il commissariamento ufficiale della Regione. Ciò rappresenterebbe certamente un passaggio doloroso per tutti, ma sarebbe una sorta di “reset” vitale per il sistema amministrativo e politico, che così spazzerebbe via la quasi totalità dell’attuale classe dirigente. Poi bisognerà restituire la parola ai cittadini, nella speranza che non si facciano ammaliare da “novelli rivoluzionari” o dai “nipotini siculi” di un certo Alberto da Giussano. Rs