L'editoriale del direttore Elio Pariota: Il fascino dell'economia "a richiesta"

  • di Redazione Il Solidale
  • 11 giu 2016
  • OPINIONI

L'editoriale del direttore Elio Pariota: Il fascino dell'economia "a richiesta"

Viaggiare con un pugno di quattrini, prenotare vetture private, stanze, cene al ristorante; divertirsi, socializzare e pagare poco.

E’ l’economia della condivisione, quell’affascinante sharing economy (tanto per utilizzare un inglesismo un po’ modaiolo) che pare stia entrando a pieno titolo nelle preferenze e nei portafogli dei consumatori di tutto il mondo. In Italia vale poco meno dell’1 per cento del PIL, ma le potenzialità di utilizzo e di espansione sono enormi. Proprio così: il consumo futuro di beni e servizi sarà sempre più condiviso con altri soggetti.

Ne beneficeranno le nostre tasche e anche l’ambiente, giacché utilizzare risorse “in comunione” significa ridurne drasticamente l’impatto negativo. Fenomeni nel settore del trasporto privato come l’americana“Uber”, oppure “AirBnb” (portale per la ricerca di camere private, ville, barche, eccetera) – valutate nel 2015 rispettivamente 40 miliardi e 24 miliardi di dollari – passando per “Gnammo” che si è imposta nel settore delsocial restaurant, rappresentano la nuova frontiera del consumo on demand.

Comune denominatore di queste funamboliche start up: la socialità al centro dell’iniziativa, cioè facilitare (ed economizzare) la vita delle persone mediante piattaforme e applicazioni digitali che incrociano domanda e offerta dei servizi più disparati. Un’economia “a richiesta”, tumultuosa e in piena deregulation normativa, che scatena dubbi e proteste. Ma che è destinata a sovvertire molte delle nostre abitudini.

 

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