Il "Terzo settore" porta d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro!
- di Redazione Il Solidale
- 17 lug 2015
- SOCIALE
Sono 6 i giovani menenini che faranno una esperienza lavorativa all’interno degli stage previsti dal programma nazionale “Garanzia Giovani”.
Stamattina, il presidente del Centro Studi C.E.S.T.A., Paolo Ragusa – esponente del terzo settore nel territorio -, ha dato il benvenuto a due dei tirocinanti che saranno avviati all’interno del centro studi in percorsi di sviluppo in ambito culturale, economico, sociale, turistico e ambientale, di cui lo stesso ente annovera tra le attività principali.
Gli altri 4 giovani presenti stamane ricopriranno altri ruoli sempre nell’ambito del terzo settore, che darà loro modo di formarsi in ambito professionale, e di arricchire il curriculum personale al fine di immettersi, al termine del percorso di tirocinio retribuito, nel mercato del lavoro.
Il terzo settore del territorio, ancora una volta, dà una enorme spinta ai giovani che vi gravitano intorno, oggi saliti a 20 unità, per far si che essi possano professionalizzarsi, ma soprattutto che rimangano nel paese di origine. Di certo “Garanzia Giovani” rappresenta una opportunità polivalente all’interno del Calatino, e di arricchimento per l’intera popolazione a cui offriranno un contributo fondamentale. Essi di fatti sono in prevalenza impiegati a Mineo, ma anche nei comuni di Caltagirone, Mirabella Imbaccari, Scordia, Militello in Val di Catania, Castel di Iudica e Grammichele.
A questi “nuovi” tirocinanti si uniscono i 6 giovani volontari avviati all’interno del Servizio Civile nel progetto “Intrecci e colori” volto a contribuire alla diffusione e al radicamento della cultura dell’integrazione, della condivisione e di convivenza con i migranti attraverso attività di accoglienza e di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza tra i popoli e le culture.
Due percorsi, dunque, di crescita, di responsabilizzazione ma anche di grande esperienza umana che non può che far presagire delle “nuove” storie che questi ragazzi avranno modo di raccontare, di vivere e di assaporare.
Storie che senz’altro daranno l’avvio a una nuova sfida per il territorio che vuol far si che le competenze e le professionalità non varchino “lo stretto di Messina”.
Rs