Alosha, spettacolo di danza contro la violenza sulle donne

  • di Redazione Il Solidale
  • 21 giu 2016
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Alosha, spettacolo di danza contro la violenza sulle donne

Nell’ambito di un progetto ambizioso che prevede una numerosa serie di manifestazioni contro il dilagante fenomeno del femminicidio, si è svolto, presso il Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II°” di Raddusa  lo spettacolo di danza della Compagnia “Tecne”, diretta dal maestro Giuseppe Marino (alias Alosha), dal titolo “Io sono il grido dell’amore”. Lo spettacolo, portato in un tour nazionale, che è dedicato a Giordana Di Stefano, la giovane danzatrice di Nicolosi (Ct) uccisa nel mese di ottobre 2015 dall’ex fidanzato, convivente e padre della sua figlioletta di 4 anni. L’occasione dello spettacolo, il cui particolare era quello di gridare un forte “No” al femminicidio ricordando la giovane nicolosiana Giordana Di Stefano, divenuta ormai il più forte simbolo che anima la dura battaglia contro il femminicidio, ha richiamato un pubblico molto numeroso che, insieme alle massime autorità cittadine, tra cui il Vice Sindaco ins. Serafina Schilirò con il resto della Giunta Municipale raddusana, ha affollato il grande auditorium del nuovo Centro Polifunzionale. Nell’occasione il più dei forte “no al femminicidio” è stato gridato, in ritmiche, movenze e coreografie varie dalle bravissime danzatrici del corpo di ballo etneo ed è stato un grido d’amore contro la violenza sulle donne, un’invocazione alla vita e un monito per scuotere le coscienze della società e delle istituzioni competenti. Le ragazze del corpo di ballo, di cui fa parte anche Erika Di Stefano, sorella di Giordana, hanno danzato sulle musiche di altissima intensità emotiva opportunamente create dalla nota musicista Francesca Incudine, ed hanno messo in scena un’esibizione fatta di contaminazioni, di forza dei movimenti e di emozioni evidenti e palpabili. Oltre alle massime autorità cittadine e ad un pubblico dalle grandi occasioni, alla rappresentazione dello spettacolo, hanno partecipato i ragazzi ospiti dello Sprar di Raddusa guidati dalla responsabile dott.ssa Gaetana Pagana. Tra i presenti: il maestro Giuseppe Marino (alias Alosha), ideatore dello spettacolo itinerante; Maria Paola Pinna ed Emanuela Battiato, maestre della scuola di ballo “Etna Ballet” di Nicolosi, dove Giordana aveva iniziato i suoi studi di danza, e, su tutti, la madre di Giordana, sig.ra Vera Squatrito che, prima che venisse dato inizio allo spettacolo, dedicato alla memoria della figlia, ha fatto un brevissimo e mirato intervento. “Per fatti così gravi e dolorosi – ha detto la signora Vera – non ci sono giustificazioni. Tante cose sono state dette e molte cose sono state inventate ma noi continueremo a combattere la nostra dura battaglia contro il femminicidio e lo faremo nel nome di Giordana sperando che la giustizia faccia il suo corso. Nello stesso tempo chiediamo ai nostri parlamentari di approvare un provvedimento di legge che richiami la proposta presentata nella precedente legislatura dall’avvocata Giulia Bongiorno. Vogliamo che venga legalizzato il carcere a vita per chi compie un femminicidio”. Alla signora Vera Squatrito ha fatto eco il maestro Giuseppe Marino Alosha che, alla fine, ha detto “Nulla ci porterà indietro Giordana ma tutti possiamo e dobbiamo trovare il modo di combattere il fenomeno del femminicidio che, in una società civile non ha motivo di esistere”. Ad organizzare la manifestazione è stata la Consigliera Comunale dott.ssa Carmela Pagana che ha concluso la serata patrocinata dal Comune ringraziando, con malcelata emozione, i componenti dello spettacolo ed  il numeroso pubblico intervenuto che, applaudendo ripetutamente, ha mostrando di avere gradito la manifestazione. Nella foto di Rosario Vicino vediamo le ragazze del corpo di Ballo della Compagnia “Tecne”, che si sono esibiti, con il maestro-direttore Giuseppe Marino Alosha, che ha ideato lo spettacolo itinerante e la maestra di ballo Maria Paola Pinna che ha preparato le ragazze esibitesi nel balletto.
                                                                                                                     

 

Francesco Grassia