Sprar di Raddusa, i ragazzi sono andati a visitare “La Casa del The”

  • di Redazione Il Solidale
  • 22 lug 2016
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Sprar di Raddusa, i ragazzi sono andati a visitare “La Casa del The”

Stamattina i ragazzi di colore ospiti dello Sprar di Raddusa, accompagnati dalla responsabile dott.ssa Gaetana Pagana e dalla valida operatrice Daniela Currao, sono andati a visitare “La Casa del The”, dove trova sede il museo del the più grande d’Europa ed unico in Italia, gestito dal Maestro del The Salvatore Pellegrino, entrato nel Guinnes dei primati per avere nella sua speciale collezione oltre seicento varietà di the provenienti da tutto il mondo, soprattutto dal Medio Oriente, dall’India e dal Giappone, e poi anche perché in esso sono custodite una tazza particolare e la teiera più grande del mondo realizzata da un noto ceramista di Caltagirone. “Far visita ad un museo – ha detto la dott.ssa Pagana responsabile dello Sprar di Raddusa – è una cosa molto importante per conoscere la cultura di un luogo, ma visitare il museo del the ha permesso ai giovani ragazzi ospiti del nostro Sprar di conoscere la cultura di tanti popoli. Nel museo del the, infatti, hanno potuto ammirare bollitori, mobiletti e quant’altro viene usato nelle cerimonie rappresentate in ogni parte del mondo, dagli abiti tradizionali agli zuccheri usati per addolcire le varie bevande. E magari perchè visitare i musei favorisce il dialogo che costituisce l’unica possibilità per una veloce integrazione, che rimane sempre il punto fermo del programma del nostro Sprar”. Dopo la visita al museo il Maestro Pellegrino ha offerto ai visitatori una bevanda, da lui stesso creata con 40 fiori diversi, che gli ospiti hanno gustato insieme ai biscotti di tipo orientale offerti sempre dallo stesso Maestro Pellegrino. Prima di spiantare le tende ha preso la parola  l’operatrice Daniela Currao che ha ringraziato il Maestro Pellegrino “per avere accolto con i dovuti riguardi i ragazzi ospiti dello Sprar”. Nella fotografia i ragazzi dello Sprar di Raddusa all’interno del museo del the.
                                                                                                                      

 

Francesco Grassia