Renzi:" Due stati e due popoli"

  • di Redazione Il Solidale
  • 23 lug 2015
  • CRONACA

Renzi:" Due stati e due popoli"

Gerusalemme. Il premier Matteo Renzi dopo l'intervento alla Knesset si è spostato nei territori dove, ora, a Betlemme, sta incontrando il presidente dell'Anp, Abu Mazen. Al colloquio, che si svolge nel palazzo del presidente della città della natività, partecipa anche il primo ministro palestinese Rami Hamdallah.

Renzi, chi pensa di boicottare Israele boicotta se stesso - "Chi pensa di boicottare Israele non si rende conto di boicottare se stesso, di tradire il proprio futuro. Possiamo avere opinioni diverse, è accaduto e continuerà ad accadere. Ma l'Italia sarà sempre in prima linea nel forum europeo e internazionale contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido". Così Matteo Renzi alla Knesset.

Renzi, pace possibile solo con due stati e due popoli - La "pace sarà possibile solo con due stati e due popoli, e solo se sarà garantita piena sicurezza di tutti: il diritto dello stato palestinese all'autodeterminazione e quello dello stato ebraico alla propria sicurezza: lo dico qui e lo ripeterò a Betlemme incontrando il leader dell'Anp", Abu Mazen.

Renzi, Israele ha non solo diritto a esistere ma il dovere - "Israele non è una gentile concessione dopo la Shoah: non solo avete il diritto di esistere, ma anche il dovere di esistere e di resistere". Così Matteo Renzi alla Knesset tra gli applausi dei parlamentari e leader politici. "L'esistenza di Israele non è una concessione della comunità internazionale, non è una gentile concessione dopo la Shoah ma la precede: lo stato di Israele esiste nonostante l'olocausto e continuerà ad esistere nonostante i tentativi di opposizione", ha aggiunto il premier italiano.

Renzi, Israele deve esistere anche per i miei tre figli - "Voi non avete solo il diritto di esistere ma anche il dovere di esistere e di resistere e di tramandare ai vostri figli, come ai miei tre figli - Francesco, Emanuele ed Ester - perché siete un punto di riferimento anche se a volte possiamo avere dei dissensi".

Standing ovation per Renzi dopo discorso alla Knesset - Una standing ovation ha accolto la conclusione del discorso del premier Matteo Renzi alla Knesset a Gerusalemme. I Parlamentari e i leader politici, incluso il premer Benjamin Netanyahu, hanno tributato a Renzi quasi un minuto di applausi. "Il vostro destino è il nostro destino, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza, insieme costruiremo un mondo migliore", sono le parole con le quali il premier ha concluso il suo intervento.

Nethanyahu, vogliamo la pace ma deve essere una pace vera - "Vogliamo la pace con i nostri vicini palestinesi ma deve essere, caro Matteo, una vera Pace: deve essere un accordo saldo e di sicurezza che impedisca che i Territori vengano presi dall'Islam oltranzista". Lo ha detto Benyamin Netanyahu alla Knesset in occasione dell'intervento del premier Matteo Renzi.

Netanyahu a Renzi, apprezziamo tua leadership in Italia - "Tutti apprezziamo la leadership che hai portato in Italia, apprezziamo le riforme che hai fatto". Così il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è intervenuto alla Knesset dove, tra qualche minuto, prenderà la parola il premier Matteo Renzi.

Netanyahu a Renzi, ci piace calcio italiano e la Fiorentina - "Ci piace la cucina italiana ma anche il calcio italiano. Matteo ci piace la tua Fiorentina". Lo ha detto Benyamin Netanyahu durante il suo intervento alla Knesset in occasione della visita del premier italiano Renzi. Subito dall'aula del parlamento israeliano si sono alzati rumors e Netanyahu si è subito corretto: "ci piacciono molte squadre italiane....".

Renzi a reduce 'Brigata ebraica', "la ringrazio veramente" - "La ringrazio veramente", così il premier Matteo Renzi all'interno della Knesset ha salutato Asher Dishon il reduce della 'Brigata ebraica', che nel 1944 combatté in Italia contro il nazifascismo. Dishon ha donato a Renzi il distintivo della 'Brigata ebraica' e ha riferito che il premier gli ha detto:"Senza gente come voi l'Italia non ci sarebbe stata". "Mi piacerebbe molto tornare in Italia", gli ha detto Dishon." La inviteremo molto volentieri e sicuramente", la risposta di Renzi, insieme all'ambasciatore italiano Francesco Maria Talò.

Il presidente israeliano Reuven Rivlin ribadisce al presidente del consiglio Matteo Renzi la preoccupazione di Israele per l'accordo raggiunto a Vienna sul nucleare iraniano. "Siamo molto preoccupati e stiamo facendo di tutto" per convincere gli altri che l'Iran rappresenta ancora una minaccia, ha spiegato Rivlin nell'incontro con il premier a Gerusalemme.

Renzi invita Rivlin a Roma a settembre - Matteo Renzi nell'incontro con il presidente israeliano Reuven Rivlin a Gerusalemme lo ha invitato "anche a nome del presidente della repubblica Sergio Mattarella" a Roma a settembre un invito a cui Rivlin ha immediatamente replicato con un "non vedo l'ora".

Rivlin a Renzi, lei è uno dei leader del futuro - "Lei è uno dei leader della nuova generazione, del futuro", così il presidente israeliano Reuven Rivlin si e rivolto al premier italiano Matteo Renzi nelle dichiarazioni a margine dell'incontro tra i due a Gerusalemme. "Ricordo con piacere il nostro primo incontro a Firenze, quando lei venne come presidente della Knesset, oggi per me è un onore essere qui", ha replicato Renzi.

Netanyahu a Renzi: 'L'iran con il nucleare fara' paura' - "L'accordo con l'Iran rappresenta una grande minaccia per Israele, l'Europa e tutto il mondo e metterà Teheran in condizione di avere a disposizione decine di armi atomiche entro 10 anni". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa con Renzi. "E' un cattivo accordo ed è un errore storico", ha aggiunto. "Ho detto oggi al ministro della difesa Usa, Asthon Carter, che l'accordo con l'Iran produce minacce gravi ad Israele, al Medio Oriente, all'Europa e al mondo intero", ha spiegato Netanyahu in conferenza stampa con Matteo Renzi. Ed è tornato ad ammonire: "in 10 anni l'Iran sarà in grado di dotarsi di un'arsenale nucleare. In questo lasso di tempo l'intesa permette al regime di Teheran di costruire quante centrifughe vuole, per arricchire in modo illimitata le scorte di uranio. L'Iran potrà allora balzare verso decine di ordigni nucleari in un "tempo zero", ha proseguito affermando che, allo stesso tempo, "nell'immediato l'accordo garantirà all'Iran centinaia di migliaia di dollari che saranno diretti verso la sua aggressività nella regione e al terrorismo che dissemina in tutto il mondo". Questo significa "altri fondi per i Guardiani della Rivoluzione, per le Forze Quds, per gli Hetzbollah, per Hamas, per la Jihad islamica, per il terrorismo che l'Iran appoggia in Libia, per le milizie sciite in Iraq e gli Huti in Yemen".

"Buonasera Matteo". Benyamin Netanyahu sceglie queste parole e le dice in italiano per dare il benvenuto a Matteo Renzi nella sua residenza di Gerusalemme dove i due sono ora a colloquio per la cena. Italia e Israele "condividono un rapporto speciale, abbiamo radici forti. La nostra amicizia è forte e possiamo renderla ancora più forte, c'è una cooperazione di successo". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu al primo ministro Matteo Renzi, ricordando anche la "forte opposizione italiana all'antisemitismo"."Italia e Israele hanno relazioni speciali", ha sottolineato Netanyahu ricordando a Renzi come le "connessioni tra noi risalgono a duemila anni fa e tutti sanno che le fondamenta della civilizzazione dipendono dalle nostre due antiche capitali". Una "amicizia che - ha aggiunto - spero diventi sempre più solida in molti campi, dalla difesa all'economia, dalla ciber-security al commercio: le nostre relazioni possono crescere ancora di livello. L'Italia è nostro partner e nostro amico".

"Chutzpah è il termine che più si adatta a Israele: energia che ho visto stamattina alla Tel Aviv University". Così Matteo Renzi, accanto a Benyamin Netanyahu, nella conferenza congiunta a Gerusalemme per sottolineare il 'dinamismo' della società israeliana. Parole cui il premo ministro israeliano ha subito risposto con una battuta: "è come dire ravioli in italiano piccanti". "Chutzpah" è la parola che "ho più volte ribattuto, anche in macchina con l'ambasciatore", ha proseguito Renzi

Renzi a museo olocausto, responsabilità del ricordo - "Abbiamo la responsabilità del ricordo e dell'impegno quotidiano, giorno dopo giorno": lo ha detto il premier Matteo Rendi al Museo dell'olocausto, Yad Vashem, avvicinandosi alla fiamma che ricorda i 6 milioni di vittime. "La Shoah è parte integrante della nostra identità di italiani ed europei. Abbiamo la responsabilità del ricordo e dell'impegno, giorno dopo giorno, contro l'antisemitismo, vera minaccia per la pace. Mai più! Mai più! Mai più!. E' il messaggio scritto dal premier Matteo Renzi nel libro dello Yad Vashem a Gerusalemme. (Fonte Ansa; foto Sanfrancescopatronoditalia.it)