San Michele di Ganzaria: le parole del Console d'Egitto: "Vogliamo la verità"

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 ago 2016
  • CRONACA

San Michele di Ganzaria: le parole del Console d'Egitto:  "Vogliamo la verità"
Il Console d'Egitto, Sherif Elgammal, ha incontrato i minori ospiti del CPA di San Michele di Ganzaria, ove risiedono i ragazzi coinvolti nella rissa a opera di tre abitanti di San Cono, che ha portato il sedicenne egiziano al coma farmacologico.
"La situazione è ancora grave" - dichiara il Console dopo la visita presso l'Ospedale civile Garibaldi Nesina di Catania, dove il ragazzo è ancora sotto osservazione.
Gli altri ragazzi non hanno riportato danni fisici, ma sono ancora psicologicamente scossi e impauriti.
"Credo che la popolazione di San Cono sia gente per bene, è compito della Giustizia Italiana far pagare chi ha sbagliato.
Nessun riscontro negativo per i rapporti diplomatici Egitto-Italia, ma vogliamo la verità. Ottimo lavoro quello delle forze dell'Ordine che hanno prontamente arrestato gli aggressori".
A parlare è anche Karolls, autore del video che in poche ore ha fatto il giro del web e grazie al quale è stato possibile identificare i volti di chi gli ha fatto provare attimi di angoscia e terrore.
"Gli hanno spaccato i polsi perché tentava di proteggersi la testa", ma i particolari cruenti, Karolls, preferisce non ricordarli.
Racconta che quella mattina si erano recati al mercato del paese ed erano già stati molestati verbalmente dai tre ragazzi, per questo motivo hanno prontamente filmato l'azione con il telefono cellulare, nel momento in cui li hanno visti avvicinarsi con le auto, muniti di armi, mazze da baseball e una pistola ad aria.
Momenti di sgomento e paura che ancora persistono, dettagli impressi nella mente di chi non ha colpa.
Sperano nella pronta guarigione del compagno che oltre il trauma cranico riporta gravi fratture in tutto il corpo.
Un grave avvenimento di matrice razziale che dovrebbe scuotere le coscienze di chi, forse, non è ancora pronto alla convivenza civile e al dialogo.
Una linea sottile divide generalizzazione e pregiudizio che sfociano poi, inesorabilmente in razzismo e violenza.
 
Sara Cristofalo