Raddusa, 22a edizione della Festa del Grano
- di Redazione Il Solidale
- 12 set 2016
Si è svolta, nei giorni 9-10-11 settembre scorso la ventiduesima edizione della popolare “Festa del Grano” che ogni anno torna a rinverdire una tradizione secolare legata alle vicende degli antenati che hanno segnato la storia di Raddusa e del principale prodotto della sua terra, cioè il grano, a cui è dovuta la crescita economica, culturale e sociale della piccola comunità. Tra convegni, dibattiti, musiche, sfilate e visite guidate, che si susseguite nel corso dei tre giorni di festa, in uno straordinario intreccio di cultura, folklore e tradizioni, i numerosi ospiti hanno potuto degustare le prelibatezze dei prodotti tipici locali, derivati dal grano, tra cui: l’originalissimo “pane condito”, impastato sul posto, alla casalinga, e cotto nel forno a pietra che, per l’occasione, è stato allestito in un apposito padiglione della piazza Milite Ignoto, teatro principale della festa; la famosa “pasta di San Giuseppe” così chiamata in onore del Santo Patrono, preparata alla casereccia dalle abili mani delle massaie locali; la mitica “cuccia di Santa Lucia”, squisita pietanza di grano e legumi lessati insieme con aggiunta di spezie ed aromi naturali, anch’essa preparata sul posto da personale specializzato. La festa, che da svariati anni è entrata nel circuito delle feste regionali, ha presentato quest’anno alcune novità che l’hanno proiettata ben oltre il fatto puramente culinario. La festa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Raddusa grazie all’impegno diretto del Sindaco geom. Cosimo Marotta e dell’Assessore e Vice Sindaco Calogero Cardaci, che si sono avvalsi dell’appoggio degli Assessorati Regionali dell’Agricoltura, dello Sport, Turismo e Spettacolo, dei Beni Culturali, e della stessa Assemblea Regionale, e della collaborazione delle tante associazioni locali tra le quali quelle della Pro Loco, della Protezione Civile e delle tante altre Associazioni culturali. Per l’intera fase logistica è stata determinante pure la collaborazione del gruppo dei volontari del Servizio Civile Nazionale denominato “Affamati e Folli”. L’organizzazione ha voluto creare quest’anno un sodalizio ancora più stretto con l’arte e la cultura per cui gli ospiti che sono intervenuti hanno avuto i più svariati motivi in più per visitare il paese nei tre giorni della festa. Il programma di quest’anno presentava infatti delle novità molto interessanti tra le quali: la mostra fotografica “Comfort Women” che è stata allestita dal fotoamatore Rosario Vicino nella sede del Palazzo Municipale; l’altra importante mostra fotografica denominata “L’Oro di Raddusa” allestita dallo stesso noto fotoamatore Rosario Vicino presso il “Vicolo dei Pittori”, ovvero via Giuseppe Verdi, che in questa occasione si è avvalso della collaborazione di Salvatore Mario Grasso (detto Gatto Pino) e dei fotoamatori Eleonora Ambra e Tiziana Gatto; l’Estemporanea di Pittura, che è stata curata dalla pittrice Brunella Piazza. In questa edizione della festa ha fatto tappa a Raddusa la “Festa Nazionale dei Fiori” che quest’anno ha celebrato la sua 42^ edizione, le cui composizioni floreali sono state curate da Maria Previti che ha poi consegnato alla città di Raddusa tramite il Sindaco Cosimo Marotta il “Garofano d’Argento 2016”. Insomma sono stati tre giorni vissuti in allegria tra convegni, dibattiti, musiche, sfilate e visite guidate in un intreccio di cultura, folklore e tradizioni. A guidare le sfilate è stata, come sempre, la “Carrozza dei Marchesi”, quest’anno rappresentati da Gaetano Anastasi e Maria Gulizia, che ha sfilato, nel pomeriggio di sabato e nella mattinata di domenica, seguita dalle altre otto carrozze con a bordo i notabili della città del grano, dalle Autorità Civili e Militari, dal Corteo Mitologico, dai Carretti Siciliani, dalle due Bande Musicali cittadine delle associazioni “Amici della Musica” e “MusicaInsieme”, dai Gruppi Folkloristici di Villarosa (En) di Petralia Sottana (Pa) accompagnati dai Contadini e dalle Contadine nei costumi tradizionali dei tempi che furono. La Festa ha avuto il suo momento magico nel pomeriggio dell’ultimo giorno allorquando, nella piazza del Milite Ignoto, è stata rappresentata la manifestazione della “pisatura” del grano, nella stessa identica maniera di come avveniva nei tempi passati, che è stata effettuata tra canti e balli propiziatori che hanno coinvolto, come ogni anno, tutta la popolazione presente attorno all’aia, che assisteva alla girandola dei cavalli che pestavano i covoni. A seguire è stata effettuata la “mbastata do pani no furnu a petra” che successivamente è stato distribuito, caldo e condito con olio di oliva rigidamente locale, a tutti i partecipanti alla festa che si è conclusa nella tarda notte di domenica con lo spettacolo musicale di un noto gruppo di musica leggera. E’ stata una festa che ha rispettato pienamente il copione e che ha lasciato soddisfatti e contenti i numerosi forestieri che vi hanno partecipato. Nella fotografia di Rosario Vicino il momento clou della festa, cioè la pisatura del grano.
Francesco Grassia