Caltagirone: domani notte "magica" con la scala illuminata
- di Redazione Il Solidale
- 23 lug 2015
- CULTURA
Caltagirone. Le sinergie Comune – cittadini (protagonisti di una raccolta di fondi che ha avuto nel vescovo la figura di garanzia) “salvano” la festa del patrono di Caltagirone, San Giacomo, e l’evento – clou: la Scala illuminata.
Le sere di venerdì 24 e sabato 25 luglio, alle 21,30, in occasione del “clou” dei festeggiamenti in onore del Santo, si rinnoverà a Caltagirone, nel “cuore” del centro storico riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità, l’atteso spettacolo di luci e colori della “Scala illuminata”. Ancora una volta la monumentale Scala di Santa Maria del Monte (142 gradini tutti decorati con splendide maioliche) si trasformerà in un fantasmagorico arazzo di fuoco.
Anche quest’anno circa 3500 “coppi” in carta multicolore (bianca, rossa e verde), dentro i quali ardono lumi alimentati, nel complesso, da cinque quintali di olio d’oliva, verranno disposti in modo da formare un disegno diverso, opera quest’anno di due dei figli più illustri di Caltagirone. Quello della sera del 24, raffigurante un disegno floreale con dei festoni allegorici, fu infatti realizzato da Padre Benedetto Papale, artista inventore ed esecutore delle celebri illuminazioni della Scala come disegni figurati e policromi, e risale agli Anni Settanta del 1800. Il disegno di sabato 25 luglio è opera di Antonino Ragona, il ceramista e ceramologo di fama mondiale, fondatore del Museo della ceramica, scomparso quattro anni fa, a cui si deve pure la progettazione della decorazione delle alzate (pannelli sulla ceramica siciliana e calatina dall'XI al XX secolo, un vero museo a cielo aperto) della stessa Scala. Il disegno rappresenta il fercolo di San Giacomo portato a spalla dai fedeli, a indicare simbolicamente come, specie quest’anno, in un quadro di gravi difficoltà economiche, siano stati proprio i fedeli a farsi carico della processione e della festa.
La collocazione dei coppi avviene nella notte precedente alla festa. L’operazione, la cosiddetta ”chiamata”, è curata dagli appartenenti alla famiglia Russo, che tramanda questa tradizione di padre in figlio. Alle 21,30 del giorno della festa, la Scala piomba nel buio. Poi, al fischio del “capomastro”, la gente che si assiepa lungo i gradini accende con appositi stoppini i circa quattromila lucignoli, trasformando la Scala in un grande tappeto sfavillante.
“La Scala illuminata – sottolinea il commissario straordinario del Comune, Mario La Rocca – è un evento di grande richiamo per i turisti, ma è anche un elemento che connota la festa e a cui i calatini sono fortemente legati, come comprovato dal contributo dato da molti cittadini con la raccolta di fondi. La loro generosità, in sinergia con l’intervento effettuato dal Comune sia pure in un quadro di indispensabile , ha dato vita a una prova corale della città e reso possibile lo svolgimento, pure quest’anno, di un avvenimento unico al mondo, che è un tutt’uno con l’identità di questa comunità”. Rs