I lavoratori forestali, che compongono la postazione antincendio boschivo 1515 allestita alcuni anni fa presso il Comune di Raddusa, in questi ultimi tempi e soprattutto in occasione delle varie festività del lungo settembre raddusano sono stati particolarmente impegnati in numerosi interventi di loro competenza mirati a risolvere alcune particolari esigenze della comunità residente nella città del grano. In particolare sono intervenuti a favore dei cittadini ai quali, per causa della rottura delle rete idrica comunale, nei giorni topici della scorsa festa del grano è venuta a mancare l’acqua. Nel corso della settimana di festa e in diverse occasioni i lavoratori forestali hanno provveduto alla fornitura del prezioso liquido, a mezzo del proprio autobotte della capacità di mille litri, che l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste della Provincia di Catania e del Distaccamento Forestale di Caltagirone avevano assegnato alla postazione nel mese di Settembre dell’anno 2012. Ora, nei giorni scorsi, i lavoratori forestali impegnati nella postazione di Raddusa hanno ricevuto la visita del nuovo responsabile dei cantieri del Sud Calatino Nicola Drago che ha voluto ringraziarli per lo spirito di sacrificio e di abnegazione messo al servizio della comunità raddusana in un momento di grande necessità qual è stato quello in cui è venuta a mancare l’acqua. Nell’occasione il gruppo al gran completo, previo invito del sindaco Cosimo Marotta, si è recato presso la sede del Palazzo Municipale per un incontro collettivo con le autorità comunali. Il sindaco, pure lui, ha ringraziato i lavoratori forestali per l’impegno profuso al servizio della cittadinanza durante le festività appena concluse e tutti i responsabili che li guidano nel corso del servizio. “Colgo l’occasione – ha detto il sindaco Cosimo Marotta – per ringraziare il dottor Catalano e il dottor Ferlito per la loro grande collaborazione e disponibilità nei momenti di forte criticità per la nostra comunità. Presto mi recherò nelle sedi di Caltagirone e Catania per ringraziarli personalmente”.

                                                                                                                   Francesco Grassia