L'editoriale del direttore Elio Pariota: "Il barcone di Renzi"
- di Redazione Il Solidale
- 1 ott 2016
Il barcone che nell’aprile del 2015 affondò nelle acque del Canale di Sicilia con 400 migranti (ma si parlò addirittura di 700, tra cui donne e bambini), potrebbe essere trasportato a Bruxelles. Proprio lì, nel cuore dell’Europa; un pungolo a chi si è rivelato distratto e inadeguato a gestire una delle più immani tragedie degli ultimi anni.
L’iniziativa del nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi è meritoria. Con grande sensibilità e tempismo politico il premier ha inteso tenere i fari ben accesi sulla questione: prima impegnandosi a riportare a galla il relitto, poi a spingere fortemente per il trasferimento nella capitale de facto dell’Unione Europea. Non è un caso che l’Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, insieme ad alcune organizzazioni internazionali, abbia assicurato il proprio sostegno a quella che è giudicata un’ottima idea e una scudisciata alla pubblica indifferenza.
A rischio di scivolare nella retorica credo che l’inerzia, la paura e l’egoismo, rappresentino la decadenza morale dei nostri tempi. I valori di solidarietà, di civiltà e di accoglienza che hanno accompagnato la millenaria storia del Vecchio Continente vanno recuperati in gran fretta. Quel barcone – col suo carico di disperati finiti all’altro mondo – servirà a ricordarcelo per sempre.
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