GAL KALAT: scorribande di territorio!

  • di Redazione Il Solidale
  • 7 ott 2016
  • CRONACA

GAL KALAT: scorribande di territorio!

In precedenza abbiamo già segnalato l’anomala presenza di un numero spropositato di imprese agricole, ditte individuali e cooperative, riconducibili ad un unico gruppo associativo – imprenditoriale, talvolta unite anche da vincolo familistico,  che controllano la governance del GAL KALAT, ma oggi dobbiamo estendere la riflessione ad un tema ancora più generale ed importante.

Non solo non ci scandalizza, anzi riteniamo assolutamente coerente con gli indirizzi dell’approccio leader la partecipazione attiva dei privati nella programmazione delle politiche di sviluppo locale, ma denunciamo la contrapposizione che si è creata tra la parte privata e quella pubblica.

La rielezione a maggioranza della dott.ssa Alessandra Foti quale presidente del GAL KALAT, sostenuta solo dai rappresentanti del mondo privato, in contrapposizione ai sindaci presenti nel cda, delegittima e svilisce la funzione pubblica dello strumento di gestione intermedia dei fondi comunitari.

Già i privati sono presenti nel GAL in forma anomala, non attraverso le loro organizzazioni di rappresentanza, ma addirittura impongono maggioranze ed eleggono quale presidente una persona che era entrata in origine nell’organismo direttivo quale rappresentante di un’amministrazione comunale che non esiste più da oltre quattro anni!   

Non può avere seguito una gestione non affidata ai rappresentati di interessi diffusi, ma delegata a singoli imprenditori in palese “conflitto di interesse”, in comunella con una fazione politica che strumentalizza il GAL e lo trasforma in uno strumento di parte, in una forma di “autocrazia”!

Si è creato un cortocircuito istituzionale che avrà ricadute negative nel territorio, quando invece serviva la massima sinergia tra il GAL e gli enti locali, a partire dalla necessaria collaborazione nella gestione degli interventi del programma dedicato al sostegno delle aree interne (SNAI) .   

A margine, questa “restaurazione” alla guida del GAL mette a nudo anche tutta la strumentalità degli argomenti sostenuti da coloro che hanno agito per la destituzione dell’ex presidente Spitale in quanto poco rappresentativo del mondo agricolo,  tranne che ora la dott.ssa Foti, commercialista e non agricoltore, abbia trasferito il proprio studio nella campagna di famiglia!

Riteniamo (per la verità sempre più convintamente, dopo avere approfondito alcuni atti compiuti dal GAL Kalat di cui vi daremo conto in un successivo articolo) che sia urgente intervenire per rilegittimare sul piano democratico il governo del GAL  con una nuova presidenza, eventualmente espressa dagli enti locali, che si anche di garanzia per la tutela dell’interesse pubblico.