Mostra di stampe giapponesi a Bruxelles

  • di Redazione Il Solidale
  • 8 nov 2016
  • CULTURA

Mostra di stampe giapponesi a Bruxelles

Il Museo del Cinquantenario a Bruxelles è una tappa obbligatoria per chi visita la città: possiede una vasta collezione di oggetti d'arte provenienti da tutto il mondo, fra cui circa 7.500 stampe giapponesi del 18° e 19° secolo, di cui una parte attualmente in mostra fino a febbraio. Le stampe, sensibili alla luce, sono raramente esposte al pubblico.

 

Chiamate "ukiyo-e", letteralmente, "immagini del mondo fluttuante", sono rappresentazioni del mondo profano che emerge con lo sviluppo economico di Tokyo: posti di svago e di piacere, luoghi di passaggio, momenti di vita così come si presentano immediati all'osservatore, che con la sua arte trasforma in occasioni di riflessione. In effetti, quel "mondo" superficiale, mutevole, momentaneo, quella cosa per cui i giapponesi non avevano un termine, è il punto di vista.

 

La produzione delle stampe era un'attività commerciale che coinvolgeva vari mestieri: gli artisti organizzati in scuole, gli intagliatori delle matrici in legno per la stampa, gli stampatori, gli editori che finanziavano l'impresa, i rivenditori delle stampe, spesso rilegate in libretti tematici, equivalenti alle odierne riviste e antenati dei "manga". Ma fra gli artisti, quasi sempre di origini modeste, non c'è rivalità, né il desiderio di fama o di ricchezza e il loro impegno sta nel perfezionamento del proprio stile. Alcuni si distinguono: sono quelli che cercano di dare un senso all'esistenza.

 

Ad esempio Harunobu, il primo fra questi, è un narratore che incorpora il linguaggio nelle immagini e sperimenta con la parodia: i suoi disegni ricchi di richiami letterali sono messe in scena cui protagoniste sono spesso giovani donne pensierose. Nella sua opera concentra i motivi che ispirano i suoi successori, la contemplazione, la curiosità, l'indiscrezione. Utamaro, sempre sul punto di innamorarsi, studia la donna, o la bellezza femminile, o il fascino che ne subisce. Hiroshige è un poeta viaggiatore che contempla la natura nel corso dei suoi itinerari; i suoi personaggi sono particolari quasi evanescenti, talvolta colti all'improvviso dai fenomeni meteorologici. Per lui l'uomo è una singolare casualità della natura. I disegni di Hokusai sono pure intuizioni che illustrano la vita di un uomo inconsapevole di essere fuori dal comune. L'unico a spingersi nell'aldilà, scopre un qualcosa che non può nominare, e che riesce a cogliere soltanto con il senso dell'umorismo: l'assurdo.

 

"Expo Ukiyo-e" - Musée du Cinquantenaire, Bruxelles, dal 21/10/2016 al 12/02/2017

 

Marco Amuso