Poco più di duecento fedeli delle comunità cattoliche di Raddusa e di Libertinia sono accorsi a Caltagirone, il 3 dicembre scorso, per la conclusione dei festeggiamenti relativi al bicentenario della costituzione della Diocesi Calatina. Gli aderenti alla parrocchia Immacolata Concezione di Raddusa ed a quella di Libertinia, geograficamente le più decentrate della bicentenaria Diocesi Calatina, convocati dal Vescovo Mons. Calogero Peri, si sono radunati nella Basilica Calatina di San Giacomo e da lì sono partiti in pellegrinaggio fino alla Cattedrale portando in processione, tra preghiere e canti di significativa eloquenza spirituale, i simulacri di San Giuseppe, Patrono della città di Raddusa, e quello di San Francesco d’Assisi, Protettore della frazione ramacchese di Libertinia. A guidare il pellegrinaggio sono stati Don Pietro Mannuca, Parroco della Parrocchia Immacolata Concezione di Raddusa, e reggente di quella libertinese, insieme a Don Nicola Vitale, ex Parroco di Raddusa, ora Parroco della Parrocchia San Giacomo di Caltagirone. Il lungo corteo, seguito dalla banda musicale dell’Associazione “MusicaInsieme” di Raddusa, era composto da tutte le associazioni ecclesiali esistenti nelle due comunità e dai gruppi di preghiera che esistono nelle due realtà cattoliche, tra cui le più numerose sono: quella di Maria Ausiliatrice, quella di San Padre Pio e quella Neocatecumenale. Tra i numerosi presenti, le massime autorità cittadine guidate dal sindaco di Raddusa Cosimo Marotta. La festa si è conclusa con la celebrazione Eucaristica tenutasi nella molto affollata Cattedrale, che è stata officiata dal Vescovo Mons. Calogero Peri nel corso della quale si sono vissuti momenti suggestivi di fede e di pietà popolare. Nella foto del fotoamatore Santo Pellegrino il numeroso corteo dei fedeli raddusani, con il simulacro di San Giuseppe, prima di entrare nella Cattedrale per la celebrazione che ha sancito la conclusione delle festività legate al bicentenario della Diocesi Calatina.
                                                                                                                    

Francesco Grassia