Il Poliambulatorio Ippocrate di Ballarò Cure gratuite e amore per gli immigrati

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 dic 2016
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Il Poliambulatorio Ippocrate di Ballarò Cure gratuite e amore per gli immigrati

Nato cinque anni fa nel cuore di Ballarò per volere di alcuni medici, il Poliambulatorio Ippocrate ha visitato più di cinquemila persone, immigrati senza permesso di soggiorno ma anche autoctoni. Il 15 ottobre 2011 è stato inaugurato grazie all’associazione di volontariato AgisciPalermo che ha chiesto ed ottenuto dalla Caritas Diocesana di Palermo l’uso di alcuni locali di via Benefratelli all'Albergheria per poter mettere in piedi un luogo di accoglienza e cure senza differenze tra chi è regolare e chi non lo è. "Chi è senza permesso di soggiorno non può farsi curare in una struttura pubblica così abbiamo capito che era necessario offrire cure gratuite a chi non può accedere al servizio sanitario. - spiega Sergio Gargano, medico e presidente dell'associazione AgisciPalermo - In questi anni abbiamo capito che le maggiori cure sono quelle psicologiche perché molti che vengno in ambulatorio hanno solo mancanza di casa, di qualcuno che li ascolti".

Negli ultimi anni le comunità che abitano la nostra città sono aumentate, c'è la comunità cinese, che rimane comunque silente e vive una realtà parallela, la comunità della popolazione della Romania che non essendo più paese extracomunitario ha una storia a se. Solo all’Albergheria, però, sono presenti circa tremila extracomunitari di origine africana, e parliamo solo di quelli con regolare permesso di soggiorno, perché il sottobosco di irregolari è impossibile da quantificare. Per questo la scelta di un ambulatorio in questo quartiere non è casuale. "Il medico generico è sempre in ambulatorio, poi in base alle varie esigenze prenotiamo visite con gli specialisti, sempre volontari. - continua Gargano - le visite specialistiche che offiamo sono in pediatria, dermatologia, ginecologia, oculistica, ortopedia, psichiatria, psicologia, malattie infettive e cardiologia. siamo una trentina i medici volontari, il nostro ambulatorio è l'unico in città assolutamente gratuito. Siamo aperti quattro giorni a settimana, il martedì e il venerdi la mattina e il mercoledì e il giovedì di pomeriggio. Oltre ai medici abbiamo una fitta ete di volontari tra mediatori culturali, psicologi, infermieri".

Sono cambiate le etnie, prima erano quasi esclusivamente persone provenienti dai paesi del nord Africa (Marocco e Tunisia su tutti), dal Bangladesh e dallo Sri Lanka. Oggi gli stati africani percentualmente più rappresentati sono il Ghana, la Nigeria, la Costa d’Avorio le cui popolazioni lasciano ancora il loro paese per andare alla ricerca di un luogo dove guadagnare qualcosa da mandare alla famiglia rimasta in patria. Le popolazioni di tutti gli altri stati africani presenti oggi, lasciano il paese perché fuggono dalle violenze, dalle guerre, dai regimi, dalle carestie, basti pensare alla Somalia, all’Etiopia, alla Liberia, al Rwanda, al Mali, al Sudan, alla Libia per fare alcuni esempi. "Grazie alla Caritas non paghiamo affitto e luce, - aggiunge - però tutto il resto lo paghiamo come medicine, carta igienica, detersivi, periodicamente facciamo sempre azioni di autofinanziamento. Abbiamo un'importante collaborazione col Banco Farmaceutico che nel mese di febbraio da avvio alla raccolta di farmaci, ci sono cinque farmacie in città che raccolgono farmaci per noi e ce la facciamo a coprire le esigenze per quasi tutto l'anno. In questo momento abbiamo finito l'antibiotico e quindi abbiamo fatto un open day dove chiediamo alla gente di portare antinfiammatori antibiotici e protettore gastrico, che sono le cose che usiamo di più". "Se queso circolo virtuoso di volontari continua così - conclude il medico - con tanti studenti, medici e scout che danno una mano, potremo pensare di aprire anche il lunedì".