Raddusa, incontro tra alcuni migranti e i bambini della 5° classe primaria
- di Redazione Il Solidale
- 21 mar 2017
- SOCIALE
Il delicato quanto attuale fenomeno della migrazione è stato trattano, nei giorni scorsi, dagli alunni della 5^ classe sez. A della scuola primaria di Raddusa che, tra una lezione e l’altra, hanno discusso sull’argomento. Così, ieri l’altro, tre giovani migranti ospiti dello Sprar di Raddusa, hanno raccolto l’invito dell’insegnante Ausilia Scaravilli e, accompagnati dalla loro responsabile dott.ssa Gaetana Pagana, si sono recati in classe per rispondere alle domande degli alunni. I tre giovani migranti ospiti dello Sprar Raddusa che hanno aderito all’invito sono: Bambara Gautier, di 34 anni, proveniente da Burkina Faso, Gandega Gueye, di anni 24, proveniente dal Malì e il più giovane Barry Lamar proveniente dalla Guinea Conakri. Ai tre giovani gli alunni, coordinati dalla stessa loro insegnante Ausilia Scaravilli, hanno chiesto: informazioni su quella che era e come si svolgeva la loro vita nei loro paesi di origine; notizie sul viaggio che hanno affrontato per raggiungere la Sicilia; e infine, come giudicano oggi la loro vita nella città di Raddusa. “Tra le tante domande degli alunni e le risposte dei giovani – ha detto l’insegnante Ausilia Scaravilli – è nata una bella discussione molto interessante con uno scambio di idee che sicuramente ha registrato un momento di crescita, di riflessione e di arricchimento morale per tutti gli alunni i quali sono stati molto attenti mostrandosi pure molto interessati ed emotivamente coinvolti nelle storie che i tre ragazzi raccontavano”. Alla conclusione dell’incontro i giovani ospiti dello Sprar hanno regalato agli alunni un braccialetto creato da loro stessi nel corso di un apposito laboratorio a cui avevano partecipato mentre gli alunni hanno offerto a tutti dei dolci appositamente portati da casa. “E’ stata una bella esperienza ed un momento di alta socializzazione – ha detto la dott.ssa Gaetana Pagana, responsabile dello Sprar di Raddusa – perché, ritengo, sia molto importante parlare di migrazione ai bambini della scuola e portarli a conoscenza delle esperienze di questi ragazzi che sono stati “costretti” a “scappare” dalla propria terra abbandonando le famiglie, e gli affetti più cari per trasferirsi in luoghi a loro sconosciuti e tutti da scoprire”.
Francesco Grassia