la tradizione della pasqua e solita partecipazione popolare
- di Redazione Il Solidale
- 19 apr 2017
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Grande partecipazione popolare ai riti sacri e profani del Giovedì e del Venerdì Santo che, per il popolo raddusano, costituiscono momenti di intensa fede religiosa e di tradizioni radicate da secoli. Il Giovedì sono stati effettuati soltanto riti religiosi che sono stati celebrati nella Chiesa Parrocchiale Immacolata Concezione e officiati dal parroco Don Pietro Mannuca con la collaborazione di alcuni giovani della Comunità Neocatecumenale. Tra i riti del Giovedì Santo la “lavanda dei piedi” è stata la più rappresentativa, mentre quelli del Venerdì Santo hanno suscitato una serie di emozioni fuori del normale che hanno raggiunto il culmine con la crocefissione di Cristo sul Monte Calvario e con la successiva tradizionale processione per le vie della città al seguito della “Vara” del Cristo Morto preceduta dagli Apostoli e seguita dalle meste note intonate dalla Banda Musicale “Maestro G. Allegra” e dalle “Ladate” del rigenerato “Coro del Ladanti”, che hanno eseguito lamenti incomprensibili ma pieni di struggente religiosità popolare. I riti del Venerdì Santo sono stati, senza ombra di dubbio, i più sentiti e i più seguiti dal popolo raddusano che vi ha partecipato con il più assoluto raccoglimento. Sono iniziate nel primo pomeriggio con le celebrazioni effettuate nella Chiesa Parrocchiale gremita fino all’inverosimile e si sono conclusi poco prima della mezzanotte quando la “Vara” del Cristo Morto e il simulacro delle Madonna Addolorata sono rientrati in Chiesa. Domani, giorno della Santa Pasqua, la piazza principale del paese sarà teatro della tradizionale “Giunta”, cioè dell’incontro della Madonna con Cristo Risorto, che avverrà tra la gioia dei presenti che, in segno di giubilo, sventoleranno fazzoletti bianchi creando così una pomposa coreografia. Alla “Giunta” seguirà la processione per le vie della città dopodiché sarà celebrata, in Chiesa la Santa Messa che concluderà tutte le feste della “Settimana Santa”.
Francesco Grassia