Non si azzoppa chi fa del bene sociale!
- di Redazione Il Solidale
- 16 giu 2015
- SOCIALE
Ad inizio legislatura il Sindaco di Mineo, Anna Aloisi, decise di intitolare alla cooperazione l’ex “Cortile Palermo”, riconoscendo a questa forma di impresa il merito di avere garantito la creazione di alcune centinaia di posti di lavoro in un comune di poco più di 5.000 abitanti. Esiste forse a Mineo qualche altra realtà d’impresa che ha creato la stessa occupazione e non ha ottenuto analogo riconoscimento?
Se a Melfi, dov’ è prevista l’assunzione di circa 600 operai, il comune decidesse di dedicare una via alla Fiat, voi pensate che ci sarebbe qualcuno pronto a lamentarsi?
Il consiglio che diamo a tutti coloro che con troppa facilità si lamentano di tutto, è quello di provare a fare anch’essi impresa e creare posti di lavoro, per poi, più che denigrare gli altri, poter chiedere giusti meriti!
Fino ad allora per favore abbiano la decenza di stare zitti, perché potrebbero parlarci solo dei loro fallimenti!
Affidare lavori alle cooperative sociali è un merito, addirittura una grande innovazione, se accade nel comune di Catania (pag. 23 de “La Sicilia” – cronaca di Catania - del 9 giugno ’15) ma se succede a Mineo diventa quasi uno scandalo!
Quando un comune ha poche risorse da destinare alla tradizionale assistenza economica, ha il dovere di ingegnarsi per creare nuove opportunità di aiuto ai cittadini più deboli, fra l’altro favorendo il lavoro e non l’assistenzialismo!
L’affidamento di lavori e servizi alle cooperative sociali di tipo B non fa guadagnare i soci delle stesse, che per legge non possono distribuirsi gli utili, ma fra l’altro in queste attività del valore di poche migliaia di euro di solito non ci sono margini, ma serve solo a fare lavorare i soggetti svantaggiati e comunque alcuni disoccupati!
Quei padri di famiglia che ogni giorno fanno la fila davanti l’ufficio dei servizi sociali del comune di Mineo per chiedere il pagamento di una bolletta, perché non riescono a fare la spesa o acquistare le medicine, per una volta hanno trovato attraverso il lavoro in cooperativa una risposta al loro bisogno!
Anche qui, di chi è la colpa se solo alcuni, e non altri, sono stati capaci di costituire e fare funzionare le cooperative sociali di inserimento lavorativo? A Mineo esiste un albo comunale al quale si accede attraverso procedure trasparenti, quindi è aperto a tutti!
Se una persona (Paolo Ragusa) ha costituito più imprese, mentre altri scrivono solo pagine di maldicenza, da quale parte sta il merito e da quale il disfattismo?
Non può essere una colpa essere più bravi degli altri, anche se alcuni invidiosi ci vogliono fare credere che lo sia!
Intanto il ruolo delle cooperative di tipo B è finito oggetto di discussione del civico consesso di Mineo. Con il voto del gruppo Misto e del gruppo “Per la Città” è stato modificato il regolamento dei contratti. Essa ha riguardato l’abolizione dell’albo delle cooperative sociali e la diminuzione del limite degli affidamenti diretti a 10 mila euro, mentre la legge, applicata in tutti i comuni siciliani, prevede un limite di 40 mila euro, nel pieno rispetto del codice dei contratti.
Tale azione, pertanto, non fa altro che danneggiare profondamente le imprese di solidarietà, che in questi anni sono state un’importante boccata d’ossigeno per la sussistenza di tante famiglie, e danneggiare nel contempo i soggetti svantaggiati.
Questo modo di agire ha due risultati: gettare nello sconforto tanta povera gente ed allontanare il cittadino dalla vita politica ed amministrativa della comunità. Riteniamo che il settore sociale non debba trasformarsi in un ring sul quale regolare i propri conti politici. Ci auguriamo, inoltre, che aver creato impresa, come ha fatto a Mineo Paolo Ragusa per il bene altrui e di chi soffre, non diventi una colpa da espiare, bensì un merito che andrebbe invece riconosciuto e soprattutto apprezzato.