Ramacca - Una mostra sindonica con il crocifisso del prof. C. Ricci e una copia della Sindone, provenienti dalla parrocchia S. Croce di Bari, sono state esposte durante il periodo quaresimale nella parrocchia Matrice di Ramacca e di Mirabella Imbaccari. A coronamento di questo evento mercoledì 19 aprile a Ramacca si è tenuta una conferenza della prof.ssa Emanuela Marinelli, che da 40 anni studia il sacro Lenzuolo conservato nel Duomo di Torino, e che sull’argomento ha pubblicato diversi libri ed articoli. Quasi un migliaio i visitatori della mostra e circa duecento i partecipanti alla conferenza conclusiva, con la gradita presenza di mons. Calogero Peri, vescovo della diocesi di Caltagirone a cui Ramacca appartiene.

La Marinelli, con un linguaggio semplice ed appassionato, ha detto che il Mistero della Sindone affascina ed interroga ancora ed ha toccato i vari punti della “questione” in maniera breve ed esaustiva, suscitando un interesse crescente per un approfondimento personale e comunitario, perché come lei dice: “guardare la Sindone è come leggere il quinto Vangelo. Si ha la sensazione di affacciarsi sulla soglia del mistero della Risurrezione”. Nell’occasione la prof.ssa Marinelli ha presentato agli ospiti il suo 17° ed ultimo libro sulla Sacra Sindone, scritto in collaborazione con Livio Zerbini, dal titolo “La Sindone, Storia e Misteri” Edito dalla Odoya 2017 che, come tutti gli altri, è stato tradotto in varie lingue. La prof.ssa Emanuela Marinelli, conferenziera sia in Italia che all’estero, si è laureata in Scienze naturali e Scienze geologiche presso l’Università La Sapienza di Roma. È stata docente presso il Centro romano di Sindonologia. Ha insegnato Iconografia, Iconologia e Simbologia Cristiana presso La Libera Università Maria SS.ma Assunta.

Nelle sua lunga esperienza ha partecipato a numerosi congressi sulla Sindone ed è stata la coordinatrice del Comitato Organizzatore del Congresso Mondiale “Sindone 2000”. Nella fotografia gli illustri ospiti della mostra sulla Sacra Sindone effettuata a Ramacca.

Francesco Grassia