“Riva occidentale”, le poesie di Massimiliano Perrotta

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 giu 2017
  • CULTURA

“Riva occidentale”, le poesie di Massimiliano Perrotta

Suggestione metafisica, summa di immagini, le liriche sembrano rinviare a una tradizione mitica antica. Tavolette epigrafiche separate da brani di silenzio, in cui le figurazioni letterarie cedono alla modernità, le brevi narrazioni compongono un vivace universo popolato di sguardi costernati e rapimenti estatici, cantilene salmodianti e attiche scespiriane selve sacre, avanzamenti ieratici tra candore e veggenza, dive, numi, pepli, rituali, oligarchie, divinazioni. Il tono prevalente è elegiaco e sornione al modo di Palazzeschi, irridente ludico futurismo, l’omino Perelà è qui un reuccio scoronato in una giostra, lasciato solo a rimpiangere la sua età dell’oro. Le concessioni crepuscolari dei floreali giardini esplosi in romantiche primavere, le prodezze culinarie come motivo di seduzione, i vagheggiamenti della città natale, la dimestichezza delle descrizioni familiari di contesti improntati alla semplicità fanno pensare a Guido Gozzano, persino a Umberto Saba. Il registro aulico e quello profano non si combattono, ma fanno il girotondo. Il futuro in sospeso tra paradiso perduto e gloria da conquistare, un sipario che dischiude l’agognato regno, in “Riva occidentale” (ed. Sikeliana, 2017) c’è il sapore di poemi cavallereschi come li sognerebbe un bambino. Data la precaria stabilità del piano su cui tutto poggia - per cui il teorema di Pitagora diventa il gioco di rotazione del triangolo che muta assetto a seconda che la base sia il cateto o l’ipotenusa - l’ermetismo decadente di Ungaretti è solo un suggerimento nell’attesa che scocchi l’ora fatidica. Poeta, drammaturgo e regista, Massimiliano Perrotta ha pubblicato: “Hammamet” (Sikeliana, 2010; traduzione in Messico: Secretaría de Cultura de Jalisco, 2016), per il quale ha ottenuto il Premio Giacomo Matteotti della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2011, la versione teatrale del racconto “Fine di una giornata” di Sebastiano Addamo (La Cantinella, 2008),“Cornelia Battistini o del fighettismo” (La Cantinella, 2006; traduzione in Francia: LCéditions, 2012).Con la regia di Walter Manfrè hanno debuttato i suoi drammi “I meneni” (2013), “Mare nostrum” (2014), “L'incantesimo” (2015) e il suo corto “Donatello” (2014) nell'ambito dello spettacolo “La confessione”.

Ilaria Mulè