Presentato a Caltagirone il Coordinamento nazionale delle Rems
- di Redazione Il Solidale
- 19 giu 2017
Si chiude la tre giorni calatina sul tema “Dalle misure di sicurezza alla sicurezza delle cure. Quale approccio per gli autori di reato?”.
Sono due le tavole rotonde previste nella mattinata, la prima su Comunità terapeutica e autori di reato. Quale approccio; la seconda su Rems e Dipartimento di salute mentale: criticità e prospettive.
L’evento è stato organizzato dal Modulo-DSM di Caltagirone e Palagonia e dall’UO Formazione dell’Asp di Catania, con il patrocinio dell’Assessorato regionale alla Salute, del Comune di Caltagirone e di tutte le Società italiane di psichiatria.
«Ringrazio tutti i relatori intervenuti - afferma il dr. Raffaele Barone, direttore del Modulo-DSM di Caltagirone e Palagonia - perché con i loro contributi siamo riusciti nell’obiettivo che ci eravamo proposti: offrire un’occasione di dibattito e di confronto fra istituzioni e professionisti per fare chiarezza sui linguaggi e trovare le modalità operative più efficaci per accorciare le distanze tra due visioni, quella della sicurezza dei cittadini e quella della cura, nell’approccio al tema della pericolosità sociale di pazienti psichiatrici autori di reato».
Nel corso dei lavori della giornata odierna è stato presentato il documento che sancisce la nascita del primo Coordinamento nazionale delle Rems che, in linea con il dettato normativo sul superamento degli Opg, punta a valorizzare il ruolo delle Rems nella rete dei servizi e nell’implementazione della riforma.
Sono tre i portavoce individuati: il dr. Roberto Mezzina (Triste), il dr. Pietro Pellegrini (Parma) e il dr. Barone.