Marchingiglio:"Il dissesto porterà a resettare le patologie strutturali dell'ente"

  • di Redazione Il Solidale
  • 3 ago 2015
  • CRONACA

Marchingiglio:"Il dissesto porterà a resettare le patologie strutturali dell'ente"

Da un mese il comune di Mirabella Imbaccari è in dissesto e la comunita mirabellese è preoccupata perchè si teme un periodo ancora più difficile.

Secondo il Testo Unico degli Enti Locali (tuel) "si ha lo stato di dissesto finanziario quando l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dello stesso crediti liquidi ed esigibili cui non si possa fare fronte secondo le disposizioni dell’art. 193 (riequilibrio del bilancio), nonché con le modalità di cui all’art. 194 (riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio)".
Così, come ricorda in sintesi il Sole 24 ore, "la capacità decisionale passa ai commissari governativi (che procedono alla liquidazione del patrimonio disponibile e contrattano con i creditori la ristrutturazione del debito), tasse e tariffe comunali vengono poste ai massimi livelli, i creditori non possono più rivolgersi alla magistratura, le assunzioni sono bloccate, la pianta organica del Comune viene rivista, con la possibilità di mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici, i servizi non indispensabili non più elargiti".
Le rappresentanze sindacali degli impiegati comunali sono preoccupati per la dotazione organica che sarà definita a breve (il comune è composto da 75 impiegati di cui 39 sono in soprannumero).

Ho intervistato il sindaco Enzo Marchingiglio per capire meglio lo stato delle cose.

L'opposizione cavalca una protesta contro la giunta Marchingiglio accusata di aver provocato un 'disastro amministrativo', c'è una situazione di residui attivi e passivi poco chiara di cui si parla da tempo e non è stato creato un fondo per pagare i debiti...e forse a causa della cattiva situazione economica dell'ente chè il consiglio comunale è stato sciolto ? perchè si arriva al dissesto ? cosa può rappresentare questa situazione per Mirabella ?
La situazione di criticità nasce inannzitutto dalla discarica che per Mirabella forse è stata una 'iattura' perchè ha comportato dei costi e dei debiti...oggi il mancato pagamento del tributo provinciale ha portato a delle cartelle di 3.600.000 euro che noi abbiamo impugnato.

Di quali anni stiamo parlando ?
Parliamo del 2003, 2004, 2005, 2006, cartelle che abbiamo cercato di far annullare perchè si tratta di somme che il comune doveva pagare perchè la discarica era al servizio del Calatino ed era previsto questo tributo speciale che doveva essere versato dalla Provincia in percentuale e dalla Regione, tributo che non fu mai versato anche perchè il comune non incassava i corrispettivi relativamente al conferimento dei rifiuti nella nostra discarica.

Quanti comuni si servivano della discarica ?
Quasi tutti quelli del Calatino e per qualche tempo venivano da fuori provincia come Enna e Piazza Armerina. Per 4 anni fu questa la situazione e parliamo dell'amministrazione precedente (Turino). Sulla discarica ci sono stati dei danni sui crediti vantati per via dei dissesti dei comuni di Caltagirone, Palagonia, Ramacca e così abbiamo perduto il 40-50% delle somme dovute, a seconda della rideterminazione del credito da parte della commissione di liquidazione.

Alla fine di questi crediti non si è recuperato nulla ?
Sì, abbiamo recuperato ma abbiamo avuto anche dei danni perchè con il dissesto i debiti pregressi vengono trattati dal 40 al 60% come riconoscimento sulla percentuale, quindi se ne abbatte una parte. Sulla discarica viene fatta una stabilizzazione di articolisti.

Quindi la discarica rappresentava un'entrata importante e venendo meno cosa succede ?

Nel 2004 il comune ha 97 dipendenti per un costo di oltre 3 milioni di euro. Questo parametro nel tempo è stato devastante per noi perchè siamo un comune di 5.000 abitanti ed è evidente che c'era una spesa 'patologica'...nel momento in cui si chiuse la discarica, sia per volontà popolare attraverso il referendum, sia perchè si capì che sarebbe stato un danno su danno perchè
i comuni non pagavano e nel frattempo faceva accumulare debiti (se il tributo speciale non è pagato va in sanzione del 30% più gli interessi e rivalutazioni monetarie)...è chiaro che questi debiti nel tempo sono lievitati di parecchio. Quindi un servizio che comportava solo entrate teoriche scritte in bilancio ma non effettive.

Quando chiude la discarica ?
nell'aprile 2009.

Quando la tua amministrazione è in carica...e cosa succede ?
L'altro aspetto determinante è stato che dal 2010 in poi lo stato opera dei tagli, di non poco conto, per il nostro ente. Si passa dal trasferimento di 2.093.000 euro nel 2010 al trasferimento odierno di 956.000 euro annuali. Contestualmente la Regione riduce i propri trasferimenti e si registra una riduzione di 5-600.000 euro negli ultimi anni. Se vengono meno entrate certe che non possono essere sostituite dalle imposte tributarie, ciò significa che il comune si trova in grosse difficoltà.

Una di queste cause è anche l'elevato numero dei dipendenti ?
Certo. Togliere 1.800.000 euro al nostro ente significa togliere stipendi per 60 impiegati, un numero significativo che ha un peso determinante. Sappiamo anche che le imposte tributarie sono entrate non certe...sappiamo che il nostro tessuto economico è depresso, molte persone non pagano perchè non ci riescono, non è un problema di evasione...abbiamo tantissimi disoccupati.

Qual è la percentuale dei cittadini che pagano le tasse ?
Complessivamente siamo nell'ordine del 55-60 % per le varie imposte e tasse. E' evidente che anche la sostituzione dei trasferimenti con l'imposizione tributaria che si è fatta pesante non solo per noi ma per tutti gli enti in virtà della legge sul federalismo fiscale, ha portato a ridurre le entrate.

Venendo meno le risorse come si fa ?
Di fatto si arriva a un dissesto tecnico. Il nostro comune non va in dissesto, secondo il primo comma dell'art. 244 (Testo Unico degli Enti Locali - d.lgs. n.267/2000) perchè l'ente è travolto dai debiti...noi non siamo stati travolti dai debiti, anzi l'ente ha pagato circa 7.000.000 di euro di debiti pregressi ed è stata smaltita una massa passiva durante la mia amministrazione. Se prendiamo il conto consuntivo del 2010 e lo confrontiamo con quello del 2006
vediamo che ci sono 12.000.000 di euro di residui passivi.

Cosa sono i residui passivi ?
Sono somme da pagare a fornitori.

Perchè si dice 'attivi e passivi' ?
Attivi sono i residui che l'ente deve incassare (entrate), passivi sono uscite ma sono obbligazioni certe per cui è un debito circostanziato, si sa chi è il creditore e si sa qual è la somma da pagare.

Quindi questi residui, negli anni, sono stati messi nel bilancio comunale...
Sì, inseriti nel bilancio e tutti da pagare. La discarica ha accumato tutti questi residui passivi perchè non si riusciva ad incassare.

I residui sono tutti della discarica ?

sì, la maggior parte. Nel momento in cui non si incassa, tecnicamente si ha un deficit di cassa che non è un debito ma un ammanco di liquidità che non consente poi di effettuare i pagamenti. Da lì parte una serie di azioni giudiziarie per il recupero di questi crediti quali i decreti ingiuntivi che comportano non solo spese legali, ma anche spese giudiziarie, di interessi,
di rivalutazione monetaria e quant'altro.

Questa situazione si protrae per diversi anni...
Per diversi anni, è chiaro. Il comune, specifichiamo, non dichiara assolutamente il dissesto per debiti, perchè travolto dai debiti o perchè non può far fronte ai debiti (avremmo potuto far fronte ai debiti certamente col piano di riequilibrio).

Mi sembra che il piano di riequilibrio sia stato bocciato...
Ma assolutamente, il piano non è stato bocciato...noi non chiudiamo il bilancio del 2014...

Scusa ma perchè il commissario ha annullato il piano di riequilibrio ?
Per via di una posta di 380.000 euro che ad oggi la Regione non ha ancora determinato e assegnato. Il nostro comune va in dissesto per 380.000 euro di disequilibrio che noi avevamo inserito quale posta all'interno del bilancio di previsione 2014 ai sensi della finanziaria 2014 che prevedeva questo contributo per i comuni che avessero presentato il piano di riequilibrio.
Questa era la situazione.

Il piano di riequilibrio era stato approvato in consiglio comunale...
Sì ed era al ministero in corso di istruzione, non è stato bocciato. Il piano di riequilibrio fa sì che i debiti possano essere diluiti interamente in dieci anni, sarebbe stato semplice fare un piano e ripartire questi debiti in dieci anni, attraverso una riduzione della spesa e una politica di contenimento delle spese...il problema nostro che ha determinato il dissesto è un
altro: io ho fatto l'ipotesi, per capire questo concetto, che l'ente oggi non abbia alcun debito e, se con un colpo di spugna cancelliamo il passato, disconosciamo il passato e apriamo una pagina nuova di bilancio...facciamo finta che il comune nasca nel 2014, il bilancio non sta in piedi...ovvero le entrate, determinate da trasferimenti statali e regionali, più le imposte, le
tasse e l'imposizione tributaria nel suo complesso, non trovano equilibrio con la parte spesa relativa a spese indifferibili per servizi essenziali (quindi tagliando tutte le altre voci che non sono qualificabili come servizi essenziali), più spese di personale oggi non ci fanno quadrare il bilancio se ipotizziamo che il passato non esista più...non so se il concetto è chiaro...oggi il nostro ente, dinanzi a un trasferimento regionale di 956.000 euro, evidentemente
non può permettersi 76 dipendenti.

Quindi la causa principale è il numero dei dipendenti...
Ovvio. Il nostro problema di fondo è stato sempre l'esubero di impiegati. Con i tagli che si sono registrati e sono documentati e facilmente consultabili su internet, l'ente ha perduto il 60% in cinque anni di trasferimenti...quando a un piccolo comune si tolgono, non più 100, 200 o 300.000 euro che alla fine con i tagli opportuni si possono anche recuperare, ma ben 1.800.000 euro, io credo che la situazione diventa drammatica ma questo, al di là che oggi ci sia
l'amministrazione Marchingiglio o altra amministrazione, perchè alla fine il bilancio non lo fa l'amministrazione comunale ma lo fa il ragioniere...quando i numeri non quadrano vuol dire che c'è qualche elemento di sofferenza che porta alla squadratura e nel nostro caso, è inutile negarlo, sono stati i dipendenti che non potevano più essere compatibili con le risorse che
l'ente, ad oggi, purtroppo registra con i tagli di cui abbiamo già detto.

Perchè arriva il commissario ?
Il commissario ad acta arriva perchè non si approva il bilancio di previsione e si insedia alla fine del 2014. In seguito ad un esposto denuncia fatto dall'opposizione, il commissario richiede una riformulazione del bilancio perchè la posta che noi inserimmo non era stata determinata con decreto e non lo è a tutt'oggi (una cosa di una gravità inaudita perchè a distanza di un anno e mezzo la Regione non ha ripartito questa somma che era prevista in
finanziaria per quegli enti che avevano aderito al piano di riequilibrio). Questa è la storia...se noi cancelliamo con un colpo di spugna il passato e partiamo da zero (come se il comune nascesse nel 2014), io sfido chiunque a chiudere un bilancio in equilibrio, mantenendo solamente le spese per i servizi indispensabili e il costo del personale.

Ora il dissesto cosa significa per Mirabella ?
E’ ovvio che, se vogliamo parlare di risanamento e cura, questa qua è la cura radicale che fa rinascere il malato.

Un dissesto cosa comporta ?
Il dissesto comporta che vengono pagati tutti i debiti da parte dell'ente anche se c'è un abbattimento, comporta che bisogna mantenere aliquote e tasse elevate per garantire le entrate, comporta il fatto che bisogna apporre un taglio al personale...nel nostro caso registriamo 39 soprannumerari rispetto alla nostra dotazione organica ma, anche lì, abbiamo sollecitato la
Regione Sicilia affinchè si approvasse la norma (che poi si è approvata) per salvare il personale soprannumerario che dovrebbe essere posto, di qui a poco, a carico della Regione Sicilia, evitando che potesse essere mandato in disponibilità.

Non ci dovrebbe essere mobilità...
Non ci dovrebbe essere mobilità e rimarranno tutti qui perchè, ai sensi dell'art.259 del testo unico 267/2000, la Regione Sicilia come regione a statuto speciale può finanziare coi propri oneri il personale del nostro comune.

Ma per quanto tempo ?
Solitamente le leggi regionali sono triennali.

Quindi si potrebbe riproporre lo stesso problema fra tre anni ?
Sì ma usciti dal dissesto l'ente può riassorbire il proprio personale.

Il dissesto dunque comporta un abbattimento dei debiti, il 40% in meno di quanto l'ente deve pagare.
Esatto. Nel nostro caso, il 2013 e anni precedenti sarà gestito dall'Osl (organo straordinario di liquidazione) che è una commissione di liquidazione nazionale che viene nominata dal Ministero degli Interni, mentre il 2014 e 2015 sarà gestito dall'amministrazione comunale. Quindi ci saranno questi due organi, uno che si occuperà degli anni pregressi, mentre per gli ultimi due
anni avrà titolo la giunta a condurre la gestione ordinaria.

Dunque il dissesto potrebbe considerarsi una soluzione quasi positiva...
Ma sicuramente, è la soluzione radicale che porterà e ha portato a resettare quelle che erano le patologie strutturali che si registravano nell'ente, la prima fra tutte la spesa del personale che è diventata negli ultimi anni incompatibile con le risorse finanziarie. Questo è un aspetto
fondamentale.

Ultimamente si è parlato di malumori degli impiegati a cui non vengono garantiti mensilmente gli stipendi.
Siamo indietro di un mese e non è tanto, considerando che lo stato, su 956.000 euro, ne ha pagato 67.000 a Luglio, quindi credo che le inadempienze dell'ente deve essere imputata a chi non garantisce i trasferimenti (stato e regione).

Il cittadino può giudicare negativamente l'amministrazione Marchingiglio perchè si è arrivati al dissesto ?
Se l'amministrazione avesse fatto indebitare l'ente al punto da non poter far fronte ai debiti e ai sensi del primo comma dell'art.244 tuel si procede alla dichiarazione di dissesto, a quel punto lì è chiaro che il dissesto deve essere imputato necessariamente all'amministrazione che guida l'ente, ma se questo non accade perchè il dissesto non viene determinato da una situazione
debitoria dell'ente e si dichiara il dissesto perchè le entrate poste e determinate ai tetti massimi (significa che l'ente ha già applicato le tasse che la legge consente di applicare ai tetti massimi), sommate ai trasferimenti ridotti al 60% non riescono più a far quadrare l'equilibrio di bilancio nella parte spesa perchè ci troviamo una spesa eccessiva di personale che non trova più, alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni, compatibilità assoluta nel bilancio, con le risorse che oggi purtroppo ci siamo visti ridotte del 60%, sommate queste spese qui al costo dei servizi essenziali, oggi il nostro ente non può più quadrare il bilancio e di fatto ci troviamo dinanzi a un dissesto tecnico a cui non si può trovare una soluzione diversa ad oggi se non quella di dichiarare il dissesto finanziario, facendo riportare l'ente ai parametri di virtuosità, ai parametri che la legge impone per quanto riguarda il personale dipendente. Il fatto che ci si possa avvalere di questa norma regionale credo che sia un'opportunità che nè altri comuni hanno avuto nè tanto meno le altre regioni che non hanno la prerogativa di finanziare il personale soprannumerario, non hanno mai registrato questa possibilità di poter far fronte non mettendo in moto lo strumento della disponibilità.

Quindi come cause non solo abbiamo l'alto numero degli impiegati ma anche il 50% della popolazione che non riesce a pagare le tasse. Da alcuni dati della delibera del commissario leggo che sono andate via 500 persone, questo numero manca dalla popolazione totale...è un sintomo di difficoltà economica ?
Noi siamo un paese di emigrazione però le analisi, o si fanno con i numeri alla mano o è meglio non farle, tanto per non fare speculazione politica. In un paese come il nostro, certamente martoriato dall'emigrazione, abbiamo anzitutto un tasso di popolazione anziana che sia aggira al 60%; la gente che, via via, si cancella dall'anagrafe, non si cancella solamente perchè va in
Germania ma anche perchè vi sono i decessi inevitabili e quindi se diciamo che si registrano 80-90 decessi all'anno, a 25-30 nascite massimo (con un indice di natalità che non riesce a compensare assolutamente, abbiamo un indice a crescita zero, anzi negativo), è ovvio che questo è un dato che non può essere imputato solo a chi va fuori ma a chi, di fatto, non vive più (non va in Germania ma al cimitero causa vecchiaia). Se consideriamo 80 decessi annuali per 5 anni, significa che mancano 400 persone e questi sono i dati ordinari. Basta prendere i dati Istat per rendersi conto di chi va via e cambia residenza...l'emigrazione da noi continua ad esserci, anche perchè vi è un canale privilegiato rispetto ad altri comuni in quanto i nostri mirabellesi trovano i parenti, trovano gli appoggi per poter ricercare lavoro e poter avere una prima accoglienza senza pagare dei costi eccessivi. Spesso sono i parenti che trovano le opportunità lavorative e quindi si parte a volte con un'opportunità di lavoro che è quasi certa...quindi rispetto agli altri paesi il nostro flusso migratorio è facilitato da questo punto di vista. Abbiamo una comunità imponente in Germania. Abbiamo complessivamente 6.023 emigrati nel mondo e le comunità sono concentrate soprattutto in Germania e poi in Argentina. Abbiamo un tasso di emigrazione del
122 %.

Quali sono le prospettive col dissesto, con l'operazione di riequilibrio economico ?
Se da un lato il dissesto impone dei sacrifici, dall'altro sappiamo bene che si riparte da zero, si riscrive una pagina nuova nella vita amministrativa, si cura un male che ormai diventava quasi incurabile e si dà un vero rimedio a quella che era la malattia dell'ente che da troppi anni si è portata avanti in un'evoluzione negativa, appunto per quei fattori che hanno determinato
l'aggravarsi della situazione economico-finanziaria e le criticità che sono emerse.

Perchè il consiglio comunale si è dimesso a Febbraio ? Per l'opposizione questo rappresenta un punto a sfavore della tua amministrazione.
Il consiglio comunale, resosi conto che in un contesto di difficoltà di questa portata, non poteva più esercitare con discrezionalità il proprio ruolo, quindi era costretto a svolgere funzioni che sono solitamente deputate ai commissari e, preso atto che veniva meno l'esercizio della discrezionalità politica del consigliere (che credo abbia il diritto di poter esercitare in consiglio), e quando gli atti giungono e sono vincolati e non c'è più nessuna possibilità di  rettifica di questi atti (le tasse bisognava metterle al massimo, spesso bisognava operare tagli di spesa, spesso bisognava operare riduzioni di servizi), ciò significa che il consigliere comunale non può più fare nulla...per contestare come il governo centrale abbia annullato la possibilità che i consiglieri, che la politica oggi potesse venire incontro ai problemi della gente piuttosto che svolgere un ruolo che si addice solamente agli esattori, alle agenzie di riscossione coattiva...non crediamo sia questa la funzione di un consiglio comunale e la soluzione politica privando del tutto l'autonomia di un ente proprio perchè, agli enti locali, si è voluto imporre un sacrificio.

Dunque si è trattato di una manifestazione di protesta...è stato da esempio per altri comuni in situazioni analoghe ?
Certamente ha avuto una risonanza, soprattutto all'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) dove siamo andati diverse volte per azioni di lotta e protesta, proprio perchè gli enti locali che rappresentano il 7,4 % della pubblica amministrazione sono stati gli unici a pagare un costo che ritengo smisurato e sproporzionato a quello che i cittadini possono oggi sopportare,
perchè il taglio dei trasferimenti, inevitabilmente, cade sulle spalle dei nostri concittadini.

Possiamo dire che rivendichi quasi positivamente questa protesta come atto politico...
Sì, è un atto politico. Personalmente avevo fatto anche una proposta a tutti i sindaci dell'isola, che era quella di protocollare nel nostro ente - ciascuno nel proprio ente - delle dimissioni irrevocabili dando 120 giorni di tempo, sia alla Regione Sicilia che al governo centrale, per adottare provvedimenti in favore dei comuni, in favore degli enti locali, per far sì che la politica potesse riprendere il proprio ruolo, per far sì che i sindaci non siano etichettati solamente come esattori dello stato e permettere che la politica potesse fronteggiare le necessità, i bisogni, le istanze della gente.

I 120 giorni sono passati e qual è il risultato ? Pensavo che si arrivasse alle dimissioni tue e della giunta...
Alla fine la proposta è stata accettata da pochissimi sindaci (ad esempio anche a San Cono il consiglio comunale si è dimesso) perchè gli altri primi cittadini hanno fatto delle riflessioni dicendo che infine il governatore Crocetta avrebbe messo commissari ovunque e quindi si sarebbe lasciato spazio a nomine politiche non risolvendo di fatto il problema fondamentale. Si è scelto
di andare avanti con azioni eclatanti di protesta, speriamo che ci possano essere e che lo stato e la regione possa sentire la voce dei sindaci che è la più affidabile perchè il sindaco conosce il proprio territorio a differenza di altri che i problemi li vivono attraverso la tv o i giornali.

Adesso governare senza un consiglio comunale cosa significa ? E' diverso senza un organo di controllo ? Significa estomettere anche una parte di quell'elettorato rappresentata da altri partiti e non dalla maggioranza ?
Penso che l'organo di controllo non manca e forse il controllo è esercitato in maniera più puntuale perchè quando un consiglio è sostituito da un funzionario regionale, non credo che si possa parlare che il controllo venga messo in dubbio...non credo proprio che un funzionario, inviato per questo scopo dalla Regione Siciliana, possa eludere le norme piuttosto che farle rispettare. Quando si afferma che manca il controllo perchè un consiglio comunale è sciolto, non si dice il vero ma forse è proprio il contrario, perchè il consiglio comunale, organo politico, a volte fa delle forzature, le stesse forzature - sono certo - un commissario non le farebbe mai.

Non è stata una manovra per cancellare l'opposizione, come si dice in giro...
A mio avviso diventa una garanzia maggiore per la legalità e per l'applicazione della legge.

Quali sono i tempi del dissesto, visto che è iniziato da fine giugno ?
Di solito per il dissesto sono cinque anni, però io credo che il nostro ente ne uscirà prestissimo.

Il tuo mandato scade tra due anni e ciò significa che si andrà ad elezioni mentre il dissesto è ancora in atto ?
Sì ma ci sono varie condizioni...perchè se poi l'ente, ad esempio, ha dei conti consuntivi in positivo, significa che tanti limiti gestionali e tante ristrettezze vengono a cadere. Alla fine, rimossa la causa della patologia che ci ha portato al dissesto che è stato soprattutto l'esubero del personale, penso che il nostro ente non avrà più alcun problema e, chi verrà dopo di me, certamente avrà un'amministrazione più serena, con più liquidità di cassa, equilibrata nelle sue articolazioni burocratiche, e potrà amministrare senza alcuna difficoltà, difficoltà che invece ha avuto questa amministrazione per via di una complessa situazione che da diversi anni è volta, inevitabilmente, al peggio. E' chiaro che per noi il federalismo è stato una iattura, il fondo che oggi dà lo stato, con difficoltà devo dire, via via andrà a scomparire...cioè gli enti si dovranno autofinanziare, automantenere, quindi è ovvio che bisogna prepararsi per far fronte a questa nuova realtà e se l'ente si deve autofinanziare con i soldi dei cittadini, è chiaro che l'ente deve finanzarsi per quello che è veramente necessario, senza appesantire completamente la
spesa pubblica.

Però un dissesto che comporta sacrifici per 5 anni vuol dire che il comune non potrà fare politiche di investimento sull'economia locale...
Molti vincoli verranno meno, avendo un bilancio riequilibrato e uscendo con avanzo di amministrazione...a mio avviso, sicuramente, si avrà una gestione più regolare (la puntualità sui pagamenti, sia per le aziende che per i fornitori di beni e servizi e le ditte che eseguono lavori nonchè per il personale dipendente, che oggi aspetta e soffre perchè ci sono dei ritardi ma dettati dall'impossibilità obbiettiva di poter far fronte alla scarsissima liquidità che è determinata dagli impegni non mantenuti dallo stato, che dovrebbe essere zelante e garantire la puntualità dei trasferimenti ancorchè ridotti al lumicino, e dalla Regione Sicilia che di fatto naviga in brutte acque, sapendo che non vi possiamo più fare affidamento sui tempi.

Tu come sindaco del Calatino senti, come altri comuni che hanno il dissesto, questa difficoltà che pesa come un macigno sulla comunita...sappiamo che la realtà è drammatica ma nei prossimi 5 anni quale situazione possiamo aspettarci ?
Nel Calatino abbiamo enti in dissesto come Caltagirone, Palagonia, Scordia, Ramacca che è uscita dal dissesto da qualche anno...questo solo a pochi passi da noi. I comuni che si riescono a salvare sono quelli al di sotto dei 5.000 abitanti (San Michele di Ganzaria e San Cono), anche perchè hanno avuto delle leggi di favore...consideriamo che San Michele ad esempio prende dalla Regione 350.000 euro in più l'anno rispetto al nostro comune pur essendo più piccolo ed è chiaro che sono dei vantaggi.

Mi sembra che Mirabella stia arrivando sotto i 5.000 abitanti...
Sì, adesso siamo 4.965, all'incirca. Per cui dobbiamo essere proporzionati per i residenti che abbiamo, per gli abitanti che abbiamo, in tutti gli aspetti delle spese e dell'organizzazione.

Secondo te è possibile pensare a politiche di investimento sul territorio ? Ci sono degli spiragli (i bandi europei) ?
Non penso che le politiche di investimento li possa fare l'ente proprio in questo momento, le politiche di investimento deve farle il privato...

Ad esempio lo stesso comune potrebbe prevedere delle normative particolari per favorire politiche di investimento di terzi (aziende, ditte) e attirare dei capitali ? Ridurre la tassazione per esempio ?
L'ente può fare ma non sulla tassazione, lo escludo perchè occorrono delle leggi speciali per derogare alle norme imperative che la finanza pubblica impone a tutti i sindaci...parliamo di fantasia...a maggior ragione oggi laddove l'imposizione tributaria è il pilastro cardine portante dell'economia degli enti. E' chiaro che oggi manca una seria programmazione, manca perche non sappiamo più cosa siano diventate le province, sono state smantellate...la Regione boccheggia e non riesce più a chiudere i conti, lo stato chiede solamente sacrifici ma non dà in cambio nulla se non il proliferare di tasse imposte con balzelli che si succedono di mese in mese, e i fondi europei spesso malgestiti dalla Regione e dallo stato ritornano al mittente con grave danno per la nostra comunità. La situazione è questa: quest'anno ritengo che molti comuni seguiranno la nostra sorte anche in virtù del bilancio armonizzato che partirà dal 2015, bilancio armonizzato che comporta ulteriori sacrifici.

Perchè si dice 'bilancio armonizzato' * ?
Armonizzato significa mettere il bilancio in linea con quello dei paesi europei, secondo la legge statale. Il nostro bilancio viene riqualificato per essere letto dall'Europa, pertanto l'esigenza di poter avere dei bilanci leggibili come quelli europei è stata forte e si è voluta applicare questa nuova articolazione di bilancio, questa nuova architettura che da qui in avanti sarà quella vigente e che riporta gli stessi requisiti, le stesse garanzie di un bilancio privato, non più pubblico. Il fatto che oggi l'ente debba garantire coi propri fondi, con congelamento di fondi...chiamiamolo il fondo di garanzia così definito dal bilancio armonizzato significa che tanti enti quest'anno non saranno più nelle condizioni di chiudere il bilancio in equilibrio e prevedo che vi siano altri dissesti se non dissesti a catena...


[* Per “armonizzazione dei bilanci” si intende il processo di riforma della contabilità pubblica, avviato nel 2009 dalla legge n. 42/2009 per gli enti territoriali e dalla legge n. 196/2009 per il bilancio dello Stato e le altre amministrazioni pubbliche. Obiettivo della riforma è la realizzazione, per tutte le amministrazioni pubbliche italiane, di un sistema contabile omogeneo,
necessario ai fini del coordinamento della finanza pubblica, del consolidamento dei conti pubblici, anche per rispondere con maggiore efficienza alle verifiche disposte in ambito europeo, delle attività connesse alla revisione della spesa pubblica e per la determinazione dei fabbisogni e costi standard. (n.d.r.)]


L'Anci che soluzioni dà a riguardo ? Dà delle indicazioni ?

L'Anci ha fatto molte richiesta ma purtroppo si è trovata un muro di gomma...chi governa a Roma è ancora convinto che gli enti hanno sprechi e che buttano soldi in maniera insensata, invece ci accorgiamo come i sindaci a volte non riescono più a fae manutenzione delle buche nelle strade. Basta andare nei paesi vicini per rendersi conto che anche gli interventi più elementari oggi sono diventati difficili da realizzare. Non credo che la situazione migliorerà nel breve periodo, anzi personalmente prevedo l'aggravarsi delle condizioni, della vivibilità degli enti che possiamo paragonare, pur essendoci i sindaci, ad enti commissariati, niente di più.

Noi cittadini dobbiamo dunque preoccuparci di questa situazione che sembra non poter cambiare nel breve periodo ? Che messaggio ti senti di dare ai tuoi cittadini preoccupati per le sorti del nostro comune ?
Il nostro comune non navigherà in cattive acque ma, usciti fuori dal dissesto, l'ente potrà certamente abbassare le tasse e portarle al minimo e ciò significherà che ha regolarizzato quelle che erano le criticità e le patologie che invece hanno portato l'ente a innalzare le imposte ai tetti massimi. Andremo in una situazione che migliorerà ma sperando che la situazione migliorativa si possa registrare, non solo nel nostro ente, ma anche in Sicilia e in Italia perchè ormai il clima dell'austerità sta distruggendo quella piccola economia che è rimasta boccheggiante, asfittica...quando si parla che le imprese chiudono a centinaia, la dice lunga che si possa intravedere una vera ripresa, la cui ricetta ancora è sconosciuta da tutti.

A proposito di imprese private, mi sembra che ultimamente c'è stato il successo di diverse aziende del Calatino, grazie al consorzio Terre del Calatino, che hanno partecipato all'Expo di Milano. Secondo te ci sono dei margini, degli spiragli positivi se si lavora insieme nella promozione del territorio ?
Io credo che lo sviluppo della Sicilia non può non passare dall'agricoltura che ormai dovrebbe essere industrializzata, usando le dovute tecnologie di cui si dispone, così come è stato nel dopoguerra.

Forse c'è il problema che non si lavora insieme e ci sono vari enti a livello pubblico ?
Lo sviluppo lo fanno gli imprenditori, non lo fa l'ente che non è deputato a questo ma a fornire servizi, a fornire requisiti per insediamento e miglioramento dello standard e anche i presupposti perchè le aziende si possano insediare e lavorare serenamente. Di certo non è l'ente che può diventare imprenditore e può dare lavoro ai cittadini ma deve essere, appunto, una nascente, concreta e consapevole cultura d'impresa che, purtroppo, in Sicilia non è ancora maturata così come lo è al nord Italia, a poter dare la risposta in ordine alla disoccupazione e alla risoluzione della crisi economica. Sono gli imprenditori che fanno l'economia e non gli enti.
Noi purtroppo paghiamo un retaggio culturale che non ha dato vita a quella che è la vera imprenditoria; spesso, nelle nostre famiglie, non si parla altro che di posto pubblico piuttosto che far cimentare i figli in quella che è l'intrapresa privata. Ormai il posto pubblico è diventato un miraggio del passato e non può essere più considerato una certezza perchè sappiamo
bene che dobbiamo adeguarci ai parametri europei, sappiamo bene che l'Italia ha molti più dipendenti rispetto agli altri Paesi ed essendo in Europa dobbiamo cominciare a rispettare quelli che sono i parametri europei che sono più bassi, cambiare la nostra ricetta sia amministrativa che economica. Se, a mio avviso, non vi sarà una svolta e un salto di maturità culturale, io
credo che la Sicilia non potrà mai risalire la china...abbiamo angoli di paradiso nella nostra terra e non riusciamo a sfruttarli così come si dovrebbe. Abbiamo un patrimonio storico, artistico, archittetonico, culturale...dovremmo forse essere la terra più ricca d'Italia, eppure il nostro turismo non riesce a prendere quota...certamente cio che abbiamo è un potenziale che rimane nel
campo virtuale e non nel campo reale.

Forse ti ricorderai, l'anno scorso si è parlato del piccolo comune di Cianciana in provincia di Agrigento che ha attirato molti stranieri nell'acquisto di case che hanno rivitalizzato l'economia, gente che proveniente dal nord Europa ha investito del denaro per fare turismo. Penso che a Mirabella questa cosa sarebbe impossibile o sbaglio ? In quel caso si parlava di piccole case nel centro storico.
Bisognerebbe trovare la disponibilità dei proprietari affinche ciò si possa proporre come idea. Non so se questa disponibilità ci sia...è chiaro, potrebbe essere senz'altro un tentativo da fare...a mio giudizio tutti i tentativi vanno fatti per la giusta causa, quindi non si esclude che ciò potrebbe portare anche a una sorta di benessere, sotto questo aspetto, qualora ci fosse la disponibilità, sia da parte dei proprietari, sia di chi dovrebbe essere ospitato nella nostra comunità.

A proposito di ammnistrazione, ti aspettano gli ultimi due anni del tuo mandato con una giunta composta da 4 assessori...al di là della procedura di dissesto, ci sono impegni programmatici particolari in questi due anni ?
Oggi non è facile parlare di impegni programmatici perchè gli enti sono ridotti al lumicino e a stento si riesce a garantire quello che è il servizio essenziale, quella che è l'ordinaria amministrazione...non credo proprio che, con i fondi che si possono avere, si possa fare progettualità di alto livello, se non avvalendosi appunto dei fondi europei e di altri finanziamenti. Credo che la scelta amministrativa sia quella di intercettare tutto cio che oggi può essere intercettato, attraverso i bandi...vi sono grandi opportunità anche per l'intrapresa privata quale il PSR (Piano di Sviluppo Rurale), i cui bandi sono già in pubblicazione e danno belle opportunità a chi investe nelle campagne. E' chiaro che bisogna prepararsi per questo, spesso non siamo pronti, non sono pronti i professionisti a curare i bandi e le procedure europee.

Abbiamo delle difficoltà legate alla mancanza di personale qualificato che segue queste procedure, i bandi e la programmazione ? Ci sono delle difficoltà concrete ?
Innanzitutto diciamo che la Regione Sicilia ha restituito miliardi assegnati alla stessa e ciò è imperdonabile sotto l'aspetto politico...è come se un sindaco restituisse i fondi che gli sono stati accordati per poter creare sviluppo e occupazione, un vero delitto.

E’ iniziato il mese di Agosto e stanno arrivando i nostri emigrati, che messaggio ti senti di porgere a loro, visto che questa intervista è un ritratto sul nostro comune negli ultimi mesi ?
Innanzitutto la nostra amministrazione garantirà i servizi senz'altro, lo abbiamo fatto da sempre. Ricordiamo che anche quest'anno siamo stati il secondo comune che si è contraddistinto per la raccolta differenziata, ricordiamo che il nostro paese aveva una discarica, aveva la raccolta stradale, aveva il fetore nauseabondo dei cassonetti quando si percorrevano le strade
specialmente quando il caldo si faceva insopportabile. Tutte queste cose rimangono ricordo del passato ma è bene ogni tanto non dimenticarle perchè di passi ne abbiamo fatti tanti ma spesso le cose buone si cancellano facilmente col tempo e poi, per via dell'abitudine, ci si assuefa subito per quel principio psicologico chiamato accomodamento.

Ultima domanda: ci sono dei contatti con i comuni tedeschi anche per facilitare le relazioni economiche ?
Ci stiamo lavorando, speriamo che la città di Calw possa ospitare nel loro museo il nostro tombolo perchè abbiamo avuto la disponibilità del sindaco a poter esporre, proprio nel museo Hermann Hesse di Calw, i nostri merletti... speriamo che entro quest'anno sia possibile, sia realizzabile in modo tale da avere una vetrina europea per quello che riguarda la nostra arte del tombolo. Non ci dimentichiamo del tombolo come artigianato d'eccellenza, per noi vanto
storico da far conoscere. Dò il benvenuto ai nostri emigrati e auguro a tutti buona estate. Rosario Scollo