FLOP DEI DISTRETTI TURISTICI SICILIANI
- di Redazione Il Solidale
- 1 ago 2017
“Periodi di inattività prolungata, irregolarità nel funzionamento o nella gestione, difformità sostanziali delle attività realizzate rispetto al programma di sviluppo”. Questo è quanto ammesso dalla Regione Siciliana e riportato sul Giornale di Sicilia. La regione adesso corre ai ripari, decidendo di “cambiare rotta riducendone il numero e riformandone il modello”.
I distretti turistici sono stati pensati per promuovere la nostra isola, valorizzandola “in zone ideali, omogenee, ognuna accomunata da risorse naturali, storia, siti culturali, sfruttando i fondi comunitari a disposizione. – si continua a leggere sul periodico online – In dieci anni invece i distretti turistici, consorzi di Comuni e imprese, si sono rivelati un flop clamoroso: ne sono nati addirittura 25, una decina non ha prodotto alcun progetto, 12 milioni sono rimasti nei cassetti mentre gli unici soldi spesi, poco più di 12 milioni, sono serviti soprattutto per iniziative autoreferenziali, locali, che hanno penalizzato l’Isola in termini di visibilità e di mancata sinergia nell’impiego delle risorse.”.
La riforma attuata dall’assessore Anthony Barbagallo, in questi giorni impegnato istituzionalmente in un soggiorno a Caltagirone, per le manifestazioni estive sostenute anche dalla regione, consiste nel ridurli a “sette denominandoli Dmo, sigla che in inglese sta per destination management organization e puntando a migliorare la promozione del marchio Sicilia grazie alla collaborazione tra enti pubblici e privati.”.
Foto articolo: Distretto Turistico Dea di Morgantina