Prigionieri del presente
- di Redazione Il Solidale
- 26 ott 2017
Ricchezza di una nazione e prosperità di una popolazione sono concetti che non coincidono: nel mondo contemporaneo conta solo la prima - tutto è concepito a livello politico con lo scopo di promuovere la crescita cioè l’incremento del PIL - ma un'ampia letteratura, avvalorata da considerazioni etiche, dimostra che i due aspetti non sono affatto collegati, forse persino in contrasto l'uno con l'altro. Esistono in effetti fattori eterogenei che contribuiscono alla prosperità senza aumentare la ricchezza: fra questi si possono citare, ad esempio, "la solidità dei rapporti familiari, l’armonia sociale, la varietà degli svaghi, la fiducia nelle istituzioni, la bellezza dei luoghi, la fede in valori trascendentali, ecc." In una parola, la felicità.
L'"Indice di Felicità Locale" (IFL) elaborato dal Centro Studi CESTA, si propone non tanto di quantificare in termini assoluti il livello di felicità nel territorio, quanto piuttosto di evidenziare quei fattori socio-psicologici che incidono sul benessere dei nostri giovani. Lo scopo della ricerca è quello di fornire "uno strumento che consente una nuova riflessione sulle problematiche socio-economiche del territorio e sulle possibili soluzioni per incrementare il livello di felicità della popolazione."
Al fine di elaborare l'IFL, giovani di età compresa fra i 14 e i 35 anni in 9 comuni del Calatino Sud-Simeto hanno reagito a un questionario composto da 52 affermazioni assegnando a ciascuna un punteggio (da 1 a 5 indicativo del grado di assenso/dissenso), suddivise in aree tematiche: soddisfazione personale, spiritualità, salute fisica e mentale, lavoro/studi e tempo libero, istruzione, identità e senso di appartenenza, accettazione delle culture diverse, sistema familiare, buona governance e prospettive future.
L’IFL corrisponde alla media dei punteggi assegnati: globalmente pari a 3,44/5, il dato è ben oltre la soglia del disagio (2,5/5). I valori delle singole città si discostano di poco dalla media territoriale. La città “più felice” del campione risulta essere Licodia Eubea (IFL 3,65), quella “meno felice” San Cono (IFL 3,18); globalmente, il territorio presenta una “sostanziale omogeneità”.
Per quanto riguarda le aree prese in esame, il punteggio sistematicamente più alto (media 4,07) è quello relativo al sistema familiare; seguono soddisfazione personale (3,82); apertura alla diversità (3,75); istruzione (3,6); salute fisica e mentale (3,51); prospettive future (3,47); lavoro/studi e tempo libero (attività, 3,28); identità e senso d’appartenenza (3,26). Le aree che registrano il punteggio medio sistematicamente più basso sono quelle relative alla spiritualità (2,87) e alla buona governance (2,40).
Ci si aspettava dati più negativi: nonostante il contesto economico sfavorevole, i giovani del territorio si dicono moderatamente soddisfatti delle proprie condizioni di vita, potendo contare su un buon stato di salute fisica e mentale, sulla fiducia nelle proprie capacità e sul sostegno della famiglia - cioè su quegli equilibri fisiologici, psicologici e ambientali che la competizione nelle società "più evolute" - rispetto a cui la Sicilia è sempre "in ritardo" - degrada in maniera irreversibile.
Dallo studio emerge chiaramente la sfiducia nei confronti delle istituzioni e la secolarizzazione della società: politica e spiritualità sono dimensioni che non contribuiscono in maniera significativa alla felicità dei giovani del territorio. Questa dipende fondamentalmente dalla salute e dalla famiglia, cioè da fattori che si potrebbero definire primordiali per il modo in cui condizionano tutti gli altri. La felicità è inoltre connessa alle prospettive future, e parimenti all'attività e all'istruzione. Tuttavia, le prime non risultano connesse alle seconde: in parole povere, è come se per i giovani il futuro sia semplicemente una proiezione del presente. L'IFL dovrebbe aumentare stabilmente con l'età, "coerentemente con l'affermarsi dell'identità, la concretizzazione dei progetti di vita formulati durante l'adolescenza e la maturazione dovuta alle esperienze di vita": non è così. I giovani "tardano o non riescono a realizzarsi pienamente nelle proprie aspirazioni": forse perché sono, in un certo senso, prigionieri del presente.
L’Indicatore di Felicità Locale nel Calatino Sud-Simeto: http://www.centrostudicesta.it/post.php?a=203
Marco Amuso