Una lista nera di alimenti importati

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 ott 2017

Una lista nera di alimenti importati

Il RASFF (sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi) è un sistema europeo di condivisione d'informazioni relative alla sicurezza alimentare con lo scopo di "notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica" verificati a causa di sostanze tossiche presenti negli alimenti in commercio.

 

Nel 2016 le segnalazioni sono state quasi 3.000. I Paesi che hanno ricevuto il maggior numero di notifiche sono la Turchia, la Cina, l'India, gli Stati Uniti e la Spagna. L'Italia, che si distingue a livello mondiale per l'elevato livello di sicurezza alimentare, presenta il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.

 

Sulla base di un'elaborazione della Coldiretti sui dati RASFF del 2016, questa è la lista nera degli alimenti importati più pericolosi:

- per livelli eccessivi di aflatossine (tossine altamente cancerogene rilasciate da muffe che contaminano granaglie, frutta secca e farine derivate): noce moscata dall'Indonesia, peperoncino dall'India, arachidi dalla Cina e dagli Stati Uniti, pistacchi dall'Iran e dalla Turchia, fichi secchi e nocciole dalla Turchia;

- per livelli eccessivi di mercurio e cadmio: pesce dalla Spagna;

- per contaminazioni microbiologiche: carne di pollo dalla Polonia e dai Paesi Bassi;

- per livelli eccessivi di solfiti: albicocche secche dalla Turchia;

- per ingredienti non autorizzati: integratori e dietetici dagli Stati Uniti;

- per livelli eccessivi di pesticidi: peperoni dalla Turchia.

 

L’efficienza del sistema è lodevole, ma vanificata dalla regolamentazione europea che, condizionatadalle lobby industriali, rimane ampiamente carente, poiché l’industria agroalimentare non è tenuta a specificare la provenienza degli ingredienti nei prodotti.

 

 

Marco Amuso