Incertezza sul futuro lavorativo degli operai forestali
- di Redazione Il Solidale
- 10 ago 2015
- CRONACA
San Michele. Da alcuni anni a questa parte, gli operai forestali siciliani purtroppo non sanno più cosa sia la continuità, finendo in uno stato di “precariato nel precariato”. La loro attività lavorativa, infatti, è fortemente caratterizzata da continui “stop and go”, ovvero da sospensioni e riprese. L’ultima in ordine di tempo risale a sabato, quando i “101isti” e i “151isti” hanno lasciato i cantieri di lavoro, fatto salvo alcuni che operano nella zona pedemontana con progetti finanziati dal Psr. Questa situazione di grande incertezza è determinata dall’attuale carenza di risorse a disposizione della Regione, che, per garantire l’intero comparto, è dovuta ricorrere sia a fondi della programmazione europea che ad un prestito del Governo nazionale, di circa 300 milioni di euro, che per buona parte ha impiegato per sbloccare la vertenza. Per quanto concerne il futuro dei “101isti” e dei “151isti” della provincia di Catania, bisognerà però attendere la fine del ponte di ferragosto. Da notizie in nostro possesso pare che un incontro decisivo sul loro destino lavorativo si terrà il prossimo 18 agosto all’Azienda foreste. Si trovano nel “limbo” anche gli operai “78isti”, il cui avvio è in programma per settembre, ma che alcune centinaia di loro hanno già compiuto una decina di giornate lavorative nel distretto 5 del Calatino. “Nonostante il periodo ferragostano – spiega Danilo Parasole, responsabile della Uila-Uil di San Michele di Ganzaria – continuiamo a mantenere alta l’attenzione e soprattutto la pressione sul Governo regionale e sull’Azienda, al fine di garantire a tutti i lavoratori il completamento delle giornate previste per legge. Stiamo nel contempo sollecitando la ripresa anche dei “78isti”, perché la loro attività è fondamentale per la messa in sicurezza dei boschi, con la realizzazione di viali parafuoco e con la scerbatura”. Sul fronte dei pagamenti, intanto, le retribuzioni di giugno e luglio dovrebbero essere corrisposte nei prossimi giorni. Martino Geraci