Verso l'economia senza contanti: le indicazioni del FMI

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 nov 2017

Verso l'economia senza contanti: le indicazioni del FMI

Banconote e monete oggi sono una parte minima della moneta in circolazione, fatta perlopiù di cifre memorizzate nei computer degli intermediari finanziari. E sono destinate a sparire: si chiama con termine pseudo-tecnico "de-cashing" l'eliminazione del denaro contante che porterà alla "cashless society", la società senza contanti. In un documento pubblicato a marzo 2017 intitolato "La macroeconomia del de-cashing", il Fondo Monetario Internazionale fornisce chiavi-in-mano alle istituzioni la strategia da applicare per imporla anche contro la volontà dei cittadini, come si evince dai seguenti passaggi:

 

"Il processo di de-cashing va portato a compimento gradualmente in fasi. Innanzitutto va fondato su iniziali misure indiscutibili, quali l'eliminazione delle banconote di grosso taglio, l'imposizione di massimali sulle transazioni in contanti e l'obbligo di segnalazione di movimenti transnazionali. Ulteriori misure potrebbero consistere in incentivi economici per la riduzione delle transazioni in contanti, nella semplificazione dell'apertura e dell'uso di depositi trasferibili e nell'informatizzazione dei sistemi finanziari."

 

Le cosiddette "misure indiscutibili", cioè inoppugnabili, sono sistematicamente presentate come misure anti-frode, anti-riciclaggio e anti-terrorismo che hanno lo scopo di generalizzare l'uso di strumenti di pagamento tracciabili. Per questi motivi, la BCE non stamperà più banconote da €500. I pagamenti in contanti sono già limitati a €1.000 in Francia e in Spagna, ad appena €500 in Grecia, e a €3.000 in Italia, dove sono inoltre previste sanzioni per gli esercizi commerciali che rifiutano il pagamento via POS. In Germania, tentativi di imporre un massimale di €5.000 ai pagamenti in contanti hanno incontrato forti opposizioni.

 

In effetti - avverte il FMI - "il processo di de-cashing va avviato dal settore privato piuttosto che dallo Stato: nel primo caso appare quasi del tutto innocuo (ad esempio, usare di più il cellulare per pagare il caffè [sic]), ma va facilitato dalle politiche. Nel secondo caso l'iniziativa appare discutibile e la gente potrebbe avere valide obiezioni. [...] Ad ogni modo, l'abolizione per decreto va evitata dato l'attaccamento delle persone al denaro contante. È necessario un programma mirato di sensibilizzazione per fugare i sospetti sul de-cashing, in particolare, sull'intento delle autorità di controllare tutti gli aspetti della vita privata, oppure di forzare i risparmi a confluire verso le banche. Il processo di de-cashing è più facilmente attuabile se basato su scelte individuali e considerazioni sul rapporto costi/benefici." La posizione del FMI si commenta da se.

 

 

Marco Amuso