Raddusa, strada provinciale chiusa al transito

  • di Redazione Il Solidale
  • 17 nov 2017
  • CRONACA

Raddusa, strada provinciale chiusa al transito

Da quando è stata chiusa al transito, e sono ormai parecchi anni, il tratto della strada statale n.288, relativamente alla variante della diga “Don Sturzo” della contrada “Ogliastro” sul cui percorso incide l’omonima galleria ormai impercorribile perché da anni abbandonata al proprio destino, la cittadina di Raddusa, e com’essa la città di Aidone (En), è rimasta praticamente privata del collegamento diretto con la città di Catania. Oggi l’unico collegamento possibile con la città metropolitana di Catania rimane l’autostrada A/19 Pa-Ct, il cui svincolo dista da Raddusa ben 11 Km, per il raggiungimento della quale bisogna percorrere la strada provinciale n.20/III la quale, oltreché con l’autostrada, collega il paese con Enna, nelle cui scuole studiano molti ragazzi di Raddusa, e con la zona industriale della Valle del Dittaino, dove molti raddusani si recano a lavorare. Tutto potrebbe essere normale se la suddetta strada fosse transitabile ma, di fatto, non lo è essendo ormai da tempo ridotta in uno stato estremamente pietoso che ne riduce la percorribilità ai minimi termini. Le numerose frane e i tanti ponticelli pericolanti, la cui precarietà viene messa in chiara evidenza con  delle apposite strettoie segnaletiche, di fatto, rendono il transito problematico e pericoloso. A complicare ancora maggiormente la situazione sono state le piogge di quest’ultimo periodo che hanno riversato sulla carreggiata della strada, priva dei muri di contenimento, una enorme quantità di fango e detriti vari che creano grande difficoltà nella circolazione dei veicoli leggeri che spesso finiscono fuori strada perché la carreggiata è priva dei necessari guardrail. I cittadini raddusani sono molto preoccupati e temono che con l’arrivo delle altre sicure piogge invernali, potrebbero nascere ulteriori problemi che potrebbero isolare il paese dagli altri centri. La ex Provincia Regionale, ora Città Metropolitana, di Catania conosce la situazione e si spera in un preventivo intervento manutentivo per evitare rischi futuri e sicuri.
                                                                                                                  

Francesco Grassia