Prodotti Dop e Igp siciliani snobbati dal CETA
- di Redazione Il Solidale
- 18 dic 2017
I dazi sul 98% dei prodotti commercializzati dall'UE verso il Canada verranno eliminati: questo è quanto previsto con l’entrata in vigore a titolo provvisorio del CETA.
Come riporta Sicilia Agricoltura, "l’Italia con il 23% del mercato è il secondo esportatore di prodotti agro-alimentari dell’UE verso il Canada, per un valore complessivo di 528 milioni di euro. Il Canada, infatti, rappresenta il 9º partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’UE. I prodotti che l’Italia esporta in Canada per una quota contingentata sono esente da dazi, accordo previsto dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La restante parte di prodotti, viceversa, sono soggetti a dazi proibitivi, mediamente del 227%, che non consentono loro di essere competitive.".
Nel CETA, però, è compresa solo una parte dei prodotti agro-alimentari italiani: quella che rappresenta i prodotti più richiesti e acquistati dai consumatori canadesi ed è questo uno degli aspetti dell’accordo che ha suscitato le maggiori polemiche in Italia.
Sempre su Sicilia Agricoltura si legge che "nel nuovo accordo Ue e Canada, negli elenchi di protezione, sono state incluse 41 Dop e Igp, mentre rimangono fuori dal sistema di protezione le rimanenti 250.
In questo elenco i prodotti Dop e Igp siciliani sono tre: Arancia rossa di Sicilia, il Cappero di Pantelleria e il Pomodoro di Pachino.
Il motivo della protesta di molti produttori scaturisce sul metodo per la scelta di questo Made in Italy dove prevale nettamente la presenza dei prodotti del Nord e del Centro Italia a discapito di quelli del Sud che per vocazione e tradizione hanno da sempre mostrato una elevata tipicità.
La cosa che colpisce è che solo 5 di questi appartengono al Sud Italia (Sardegna inclusa), contro i 24 del solo Nord.".
La preoccupazioni degli operatori è abbastanza palese, i quali temono che con gli accordi commerciali con la Cina e il Giappone debbano essere utilizzati metodi analoghi.